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Ragazzo morto a 15 anni dopo il sushi: ristoratore e medico verso il processo

La famiglia attende ancora giustizia per la morte del giovane Luca Piscopo che ha perso la vita dopo aver mangiato un pasto all you can eat

3 Dicembre 2022 12:58 Claudio Vittozzi
Il ragazzo morto al sushi a Napoli attende ancora giustizia ma sembra che ormai ristoratore e medico siano attesi a processo.

Un anno fa avveniva la morte del ragazzo 15enne a Napoli per intossicazione alimentare dopo aver mangiato sushi. Dopo questo lasso di tempo, l’inchiesta prosegue e vede titolare e medico accusati di omicidio colposo, ora si va verso il processo.

Il ragazzo morto al sushi a Napoli attende ancora giustizia ma sembra che ormai ristoratore e medico siano attesi a processo.
Sushi (Pixabay)

Medico e ristoratore a processo con l’accusa di omicidio colposo

È passato un anno dalla morte di Luca Piscopo, il 15enne morto a Napoli dopo un pranzo di sushi avariato con formula All You Can Eat. Il ragazzo morì dopo aver trascorso ben nove giorni in agonia.

La Procura ha individuato due probabili colpevoli, ossia il titolare del ristorante dove il ragazzo consumò il pasto di sushi e il medico che lo ebbe in cura in ospedale, entrambi i soggetti sono indagati per omicidio colposo.

Il ragazzo morto al sushi a Napoli attende ancora giustizia ma sembra che ormai ristoratore e medico siano attesi a processo.
Sushi (Pixabay)

La vicenda che ha portato alla morte del ragazzo di 15 anni

Luca Piscopo ha perso la vita il 2 dicembre 2021. Il 23 novembre precedente era stato a pranzo, accompagnato da tre compagne di classe, in un ristorante che offre la modalità All You Can Eat a 14,99 euro per il sushi. Le tre ragazze, dopo il pranzo, hanno accusato un’intossicazione alimentare. Luca ha avuto la peggio. È stato ricoverato in ospedale in codice rosso, presentando vomito e febbre alta per una settimana. Dopo la settimana infernale le sue condizioni sono leggermente migliorate, per poi avere improvvisamente un picco negativo, fino alla morte.

Il 17 dicembre, il locale dove i ragazzi sono stati a pranzo, è stato messo sotto sequestro preventivo. La madre ricorda il figlio con queste parole: «Non aveva alcun problema, non c’era alcuna ombra nella sua vita». «Sin dalla sera ha accusato dei disturbi fisici, sintomi che potrebbero essere riconducibili a chissà quante altre malattie. Dolori alla pancia, diarrea, febbre alta, vomito». Dopo un anno, i familiari aspettano ancora che sia fatta giustizia.

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