Tragedia all’università Iulm di Milano dove, nella mattinata di mercoledì 1 febbraio 2023, una ragazza è stata trovata morta all’interno di un bagno. Sul posto i sanitari del 118, che hanno constatato il suo decesso, e le forze dell’ordine che stanno svolgendo i rilievi utili a ricostruire la dinamica dell’accaduto. L’ipotesi al momento più accreditata è quella del suicidio.
Ragazza trovata morta all’università Iulm di Milano
Secondo quanto appreso, il corpo della giovane è stato rinvenuto da un custode all’apertura dell’ateneo. La sede in questione è quella di via Carlo Bo, a pochi passi dalla fermata Romolo della metropolitana nella zona sud della città. L’uomo stava effettuando il suo consueto giro mattutino per aprire aule e locali di servizio quando, chiusa all’interno di un bagno dell’edificio 5, quello che si trova su via Santander, ha visto la studentessa che giaceva a terra senza vita con una sciarpa intorno al collo.

Sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri
Immediata la chiamata del 118, per la constatazione della morte della giovane, e delle autorità, per l’effettuazione dei rilievi. Sul posto sono giunti, oltre al personale sanitario, il Nucleo Radiomobile, la Rilievi e il Reparto investigativo dei Carabinieri. Costoro hanno isolato l’area del ritrovamento chiudendola a studenti e personale universitario per svolgere le analisi necessarie.

La ragazza giaceva con i propri vestiti indosso e senza documenti, motivo per cui le procedure di identificazione hanno richiesto più tempo del previsto. I militari sono riusciti a risalire alla sua identità e hanno comunicato che si tratta di una studentessa di 20 anni di origine sudamericana. Sul suo cadavere non sono stati trovati segni di violenza, cosa che ha fatto propendere ad ipotizzare si sia trattato di un suicidio.
In un biglietto i motivi del gesto
Un’ipotesi avvalorata anche dal fatto che, vicino al suo corpo, è stata trovata una lettera in cui la giovane ha espresso le ragioni che l’hanno portata a compiere il gesto estremo. Nel testo, nelle mani dei Carabinieri, ha chiesto scusa e parlato di «fallimenti personali e nello studio». Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di rintracciare i suoi amici, ascoltare i familiari e approfondire la sua vita e il suo percorso di studi.
Intanto, l’ateneo ha deciso di sospendere tutte le lezioni previste per la giornata odierna e invitato le commissioni impegnate negli esami ad osservare tre minuti di silenzio. Ha inoltre manifestato il proprio cordoglio alla famiglia, agli amici e ai compagni della vittima e confida che la magistratura e gli organi inquirenti facciano quanto prima chiarezza sul decesso. Nell’attesa, «auspica che nessuno voglia spettacolarizzare il dolore».