La riapertura delle scuole e l’arrivo dell’autunno significano che raffreddori comuni e altre infezioni respiratorie sono in forte aumento. Tosse e starnuti diventano più diffusi, così come le malattie più gravi, al punto che in molti potrebbero vivere il peggior raffreddore di sempre. L’avvertimento arriva dal Regno Unito, e come abbiamo imparato con la pandemia anche i problemi più lontani potrebbero diventare in breve vicinissimi: secondo Public Health England, infatti, nonostante non ci siano nuovi virus particolarmente pericolosi in giro, la fine delle restrizioni e del lockdown potrebbe portare a un aumento dei casi di raffreddore comune. A riportarlo è il Guardian.
Il distanziamento sociale rende più deboli
Dopo 18 mesi di distanziamento sociale e utilizzo intensivo delle mascherine, si ritiene che in molti abbiano difese immunitarie più deboli per proteggersi dalle infezioni dell’apparato respiratorio. E questo porterebbe le persone ad ammalarsi di virus che, in situazioni normali, il sistema immunitario avrebbe respinto senza problemi. Quel che è peggio, poi, è che da lì potrebbero svilupparsi delle co-infezioni ancora più aggressive. Questo è ancora più probabile se, con i virus tenuti sotto controllo per tutto questo tempo grazie alle restrizioni anti-Covid, questi dovessero ripresentarsi nuovamente tutti in una volta.
«Non sappiamo cosa vedremo con i comuni raffreddori in questa stagione», ha detto al Guardian il professor Ronald Eccles, ex direttore del Common Cold Center dell’Università di Cardiff. «Ora stiamo già assistendo a questo aumento, ma l’intero sistema è stato indebolito dal distanziamento sociale e dall’uso di mascherine. I bambini, quindi, nell’ultimo anno e mezzo, non hanno sviluppato determinate immunità». I raffreddori comuni sono causati da una vasta gamma di virus: almeno mille diversi rinovirus, adenovirus, quattro tipi di coronavirus non Covid, influenza e parainfluenza. Normalmente l’esposizione occasionale a questi tipi, in particolare in inverno, aumenta l’immunità nei loro confronti.
Se il raffreddore comune può portare al ricovero in terapia intensiva
Altri paesi hanno già visto questi effetti con la fine del lockdown. A Hong Kong, lo scorso autunno, nelle scuole e negli asili nido si è assistito a picchi di raffreddori alla riapertura delle scuole. Non è l’unico posto in cui è successo. «In Nuova Zelanda stanno aumentando le malattie respiratorie non Covid, stanno colpendo più persone – specialmente attraverso studenti e asili nido – e sono più gravi, molto probabilmente a causa della diminuzione dell’immunità della popolazione», ha affermato al Guardian il professor Stephen Holgate dell’ospedale generale di Southampton. «Nel Regno Unito sta già succedendo, e soprattutto nei reparti pediatrici c’è un aumento di ricoveri, anche in terapia intensiva».
«La maggior parte delle persone nell’ultimo anno ha avuto contatti limitati con gli altri, ed è inevitabile che, se adesso si torna più a contatto con gli altri, ci sia una recrudescenza delle infezioni più comuni», ha aggiunto. «Rimane importante sottoporsi a tampone ogni volta che si hanno sintomi da Covid-19, pur sapendo che non sempre si tratta di quella malattia». Una soluzione? «Lavarsi bene le mani, cambiare l’aria nei posti chiusi e utilizzare la maschera. Non sono accorgimenti importanti solo per il Covid-19, ma tengono a bada anche altri virus», come ha dichiarato la dottoressa Yvonne Doyle del Public Health England. Suggerimenti già sentiti, ma che è sempre opportuno ribadire.