Il quoll, piccolo marsupiale che vive in Australia, sta sparendo. Se ne contano appena 100 mila esemplari, ma il numero è in seria diminuzione tanto che oramai è in via di estinzione. Stavolta però la crisi climatica ricopre un ruolo marginale, dato che la ragione è davvero singolare. Gli esemplari maschi infatti dedicano troppe ore all’accoppiamento, rinunciando al sonno e dunque al riposo essenziale per la sopravvivenza. Lo sostiene un recente studio delle università australiane del Queensland e della Sunshine Coast. È frutto della semelparità della specie, una strategia riproduttiva che porta uno dei due sessi a morire dopo un singolo accoppiamento o una sola stagione. I dettagli della ricerca sono disponibili sulla rivista scientifica Royal Society Open Science. Inoltre studiare al meglio i quoll potrebbe risultare utile per capire gli effetti della privazione del sonno anche sull’uomo.
Ok, it turns out the endangered male Northern Quolls are giving up sleep for sex – a behaviour that could be killing them, according to new research😳 Follow the link to read more on this new research: https://t.co/sFfgNQjQRi pic.twitter.com/8cE6ulL9XZ
— UniSC: University of the Sunshine Coast (@usceduau) February 1, 2023
Tanto sesso e poco sonno, così i quoll spariscono dall’Australia
I ricercatori, sotto la guida del dottor Christopher Clemente della Sunshine Coast University, hanno studiato 13 esemplari di quoll di ambo i sessi (sette maschi e sei femmine) a Groote Eylandt, isola a largo della costa settentrionale. Hanno seguito gli animali tramite speciali accelerometri per circa 40 giorni, analizzandone spostamenti e abitudini. Si è scoperto che alcuni maschi possono percorrere persino 10 chilometri in una sola notte alla ricerca di una femmina. Rapportando la lunghezza del loro passo con il nostro, è come se un umano facesse in poche ore una maratona di circa 40 chilometri. Inoltre i dati hanno mostrato che i maschi camminano più frequentemente (il 13.09 per cento del tempo) delle femmine (8.93 per cento). Di contro, inferiore il tempo a riposo. Le femmine restano sdraiate per il 23.65 per cento del tempo, mentre i maschi appena il 7.67 per cento.

Risulta chiaro come i maschi non dormano abbastanza, sfiancando il loro fisico per giorni. Ciò sarebbe alla base della loro morte in una sola stagione riproduttiva, assai prematura se si considera che le femmine possono sopravvivere e procreare fino a quattro anni. «Percorrono grandi distanze per accoppiarsi il più possibile», ha detto il dottor Clemente in un comunicato. «La loro spinta è così forte da sottrarre tempo a molte abitudini». Gli esperti sono certi che i quoll maschi abbiano trascurato la toelettatura, attirando per questo più parassiti e predatori. La stanchezza li renderebbe meno vigili agli attacchi esterni e meno abili nella ricerca del cibo. «La privazione del sonno non consente il recupero», ha sottolineato Clemente. «Non solo diventano facili prede, ma non riescono a evitare collisioni con i veicoli sulle strade o muoiono di stanchezza». La ricerca coinvolgerà ora anche altri marsupiali simili, come il diavolo della Tasmania.