Una chiama al giorno finché non verrà fuori il quattordicesimo presidente della Repubblica. Quella odierna, la quarta, è in programma dalle 11. Accantonata per il momento l’ipotesi di due votazioni quotidiane, paventata soprattutto da Italia Viva, si procede con il solito copione. La novità riguarda la maggioranza, a partire da oggi, giovedì 27 gennaio, per avere un nuovo capo di stato basteranno 505 voti, a differenza dei 673 precedenti. Difficilmente comunque oggi si avrà un nome, più probabile che i leader di partito trovino l’intesa da domani. Anche per questo, cresce l’attesa intorno al summit previsto in mattinata tra i vertici del centrodestra, che oggi dovrebbero scegliere la scheda bianca. Un’altra riunione, invece, avrà luogo in serata alle 19. Ieri intanto il più votato, per ciò che può valere, è stato il capo dello Stato uscente Sergio Mattarella che ha raccolto 125 preferenze, 11 in più di Guido Crosetto, fermatosi a 114. Il fondatore di Fratelli d’Italia scelto per lanciare un segnale dal partito di Giorgia Meloni è andato ben oltre le aspettative, considerando che i voti attesi alla vigilia erano una settantina.

Quirinale, i risultati della terza chiama
Sessantuno ne ha raccolti Paolo Maddelena, 52 Casini, nome sul quale si era detto possibilista di trovare un accordo il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Colpiscono, ancora, le diciannove preferenze a ministro dello Sviluppo Economico in quota Lega, Giancarlo Giorgetti. Nessun voto per Moratti e Pera, due dei nomi della “rosa” lanciati in conferenza stampa il giorno prima dal centrodestra. L’altro era Nordio, che ne ha raccolto uno. Tra le solite preferenze sui generis, una è andata al giornalista Marino Bartoletti, un’altra a Mauro Corona, ospite fisso di Carta Bianca su Rai3, a Bruno Vespa e una ad Antonio Razzi. Sono state 412 le schede bianche. A scrutini chiusi, si era diffusa poi la notizia di un incontro tra Salvini e il professor Sabino Cassese, nome sui cui sarebbero potuti convergere intanti. Ma la news è stata smentita dal segretario del Carroccio. Nessuna speranza per la presidente del Senato Elisabetta Casellati, su cui non sono disposti a trattare Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Partito Democratico.
Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del #Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) January 26, 2022
Come si svolgeranno le elezioni per il presidente della repubblica
Come nei giorni precedenti, i grandi elettori voteranno a gruppi di 50 per garantire il distanziamento e la sanificazione degli spazi causa Covid. Si stimano 11 minuti per fare votare 50 grandi elettori. Il voto è segreto. Le sedute da ieri sono anticipate al mattino e quindi si chiudono nel pomeriggio.

Le maggioranze necessarie per eleggere il presidente della repubblica
Come detto, è molto probabile che lo scrutinio si risolva in un nulla di fatto, con maggioranza di schede bianche. In tal caso le votazioni andranno avanti nei prossimi giorni, una al giorno (forse due da domani) a causa Covid. In caso i partiti non trovassero un accordo, si continuerà a oltranza.
Il voto dei grandi elettori positivi al Covid
Come previsto dal decreto approvato il 21 gennaio, anche i grandi elettori positivi al Covid possono votare ma in fasce orarie diverse rispetto agli altri, nel drive-in allestito nel parcheggio di via della Missione, vicino a Montecitorio. A ciascuno è stata attribuita una fascia oraria: gli interessati, che sono circa 35, possono uscire dall’isolamento solo per votare e quindi devono indicare una casa a Roma o un Covid hotel dove tornare in quarantena dopo ogni scrutinio.