Una chiama al giorno, finché non verrà fuori il 14esimo presidente della Repubblica. Si riparte oggi, mercoledì 26 gennaio alle 11 dopo che ieri, come era stato ampiamente anticipato, i 1009 grandi elettori hanno messo nell’urna 527 schede bianche, dopo le 672 del primo scrutinio. Non dovrebbe cambiare molto, almeno fino a giovedì, giorno in cui (alla quarta votazione) muterà il quorum e per essere eletti basteranno 505 voti. Ieri, per ciò che può valere, i più votati sono stati Paolo Maddalena e l’attuale Capo di Stato, Sergio Mattarella, con 39 preferenze. Maddalena, caldeggiato dagli ex 5 Stelle, era stato anche il più votato del primo giorno, con 36 preferenze.
Da Al Bano a Giovanni Rana, le preferenze sui generis
Paolo Maddalena e Sergio Mattarella, poi 18 voti per il deputato Renzo Tondo e 17 per Roberto Cassinelli, entrambi di Forza Italia. Quattordici le preferenze per Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei deputati. In 12 hanno votato Umberto Bossi, in 8 per il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. La sequenza di schede bianche, è stata inoltre interrotta a intervalli più o meno regolari da qualche voto sui generis. Nel corso del primo scrutinio sono usciti i nomi di Amadeus, Alfonso Signorini, Claudio Lotito, Bruno Vespa e Alberto Angela, a cui ieri si sono aggiunti Nino Frassica, Al Bano, Roberto Mancini, Claudio Baglioni, Enrico Ruggeri, Christian De Sica, Massimo Giletti, Giovanni Rana. Voti burla che però non fanno ridere.

Cosa attendersi dalla tornata di oggi
Letizia Moratti, Carlo Nordio, Marcello Pera. La manager, il magistrato e il filosofo. Questa la terna che il centrodestra schiera per il Colle, annunciata da Matteo Salvini, che in realtà potrebbe puntare su Elisabetta Casellati. Il centrosinistra riconosce l’alto profilo dei candidati, ma considera le proposte non adeguate: Pd, M5s e LeU andranno compatti sulla scheda bianca. In serata vertice tra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza. «L’Italia non ha tempo da perdere. Non è il momento del muro contro muro», ha detto il presidente del Movimento 5 stelle Conte. Il segretario del Pd Letta è andato oltre, invitando le forze politiche a una sorta di conclave: «La proposta che facciamo è: chiuderci dentro una stanza e buttiamo via le chiavi, pane e acqua, fino a quando arriviamo a una soluzione». Anche oggi la Lega voterà scheda bianca. Lo ha detto Matteo Salvini parlando con i dirigenti della Lega, riuniti alla Camera.
Come funzionano le operazioni di voto
Come nei due giorni precedenti, i grandi elettori voteranno a gruppi di 50 per garantire il distanziamento e la sanificazione degli spazi causa Covid. Si stimano 11 minuti per fare votare 50 grandi elettori. Il voto è segreto. Le sedute da oggi sono anticipate al mattino e quindi si chiudono nel pomeriggio.

Le maggioranze necessarie per eleggere il presidente della repubblica
Come detto, è molto probabile che lo scrutinio si risolva in un nulla di fatto, con maggioranza di schede bianche. In tal caso le votazioni andranno avanti nei prossimi giorni, una al giorno (e non due come si è sempre fatto) a causa Covid. Il punto di svolta dovrebbe arrivare con il quarto scrutinio, giovedì 27 gennaio, quando la maggioranza necessaria per eleggere il capo dello Stato scenderà da 672 voti a 505. In caso i partiti non trovassero un accordo, si continuerà a oltranza.
Il voto dei grandi elettori positivi al Covid
Come previsto dal decreto approvato il 21 gennaio, anche i grandi elettori positivi al Covid possono votare ma in fasce orarie diverse rispetto agli altri, nel drive-in allestito nel parcheggio di via della Missione, vicino a Montecitorio. A ciascuno è stata attribuita una fascia oraria: gli interessati, che sono circa 35, possono uscire dall’isolamento solo per votare e quindi devono indicare una casa a Roma o un Covid hotel dove tornare in quarantena dopo ogni scrutinio.