Il weekend non ha portato consiglio, anzi. Dopo il ritiro della candidatura di Silvio Berlusconi e il veto su Draghi al Quirinale, la situazione è rimasta ingarbugliata. Oggi alla prima chiama delle 15, salvo sorprese, saranno molte le schede bianche, come del resto ha confermato il segretario Pd Enrico Letta domenica sera a Che tempo che fa. «Domani probabilmente voteremo scheda bianca, anche per dare un segnale di disponibilità nei confronti del centrodestra», ha ammesso Letta dicendosi però ottimista: «Troveremo nell’arco di 48 ore, massimo 72 ore una soluzione».

Oggi l’incontro tra Matteo Salvini ed Enrico Letta
Oggi nell’incontro con Salvini, Letta cercherà una mediazione. Al momento ci sono solo due punti fermi: per il leader leghista «togliere Draghi da palazzo Chigi è pericoloso» e l’indisponibilità a convergere su Pier Ferdinando Casini. I nomi che Salvini ha in tasca, almeno ufficialmente, restano quelli di Maria Elisabetta Alberti Casellati, Letizia Moratti e Marcello Pera. Personalità su cui il centrosinistra non convergerà («Ogni nome farà la fine di Berlusconi», ha detto il segretario Pd). Dal canto suo Letta cercherà di trovare un accordo proprio su Draghi «una risorsa che va tutelata», senza però escludere ancora totalmente un Mattarella bis, anche se ormai il capo dello Stato ha traslocato e si trova nella sua Palermo. Altro nome che ha preso a circolare tra i dem è quello di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio, candidatura però bocciata da Matteo Renzi perché «non ha chance», ha ribadito a Mezz’Ora in più. Nome che invece non dispiacerebbe affatto al M5s. «Nel comunicato che abbiamo diffuso con Pd e Leu abbiamo detto che proporremo un tavolo con tutti i gruppi parlamentari», ha dichiarato Conte. «Riteniamo quindi non opportuno nelle primissime votazioni lanciare il nome di Andrea Riccardi. Proprio perché invitiamo altre forze a un confronto, non è utile ‘bruciare’ subito la candidatura di Riccardi. Ragionevolmente domani (oggi, ndr) avendo anche vagliato nelle prossime ore le posizioni assunte dalle altre forze, riteniamo di dover votare scheda bianca, così che il confronto con le altre forze politiche possa proseguire». In realtà Riccardi – che domenica ha cambiato le foto dei profili social scegliendo ritratti Angela Merkel – sarebbe stato bersaglio facile dei franchi tiratori del M5s.

L’ipotesi Elisabetta Belloni a Palazzo Chigi
Tra tatticismi, incontri e giravolte, è emersa negli ultimi giorni un’altra possibilità: il ticket Mario Draghi-Elisabetta Belloni. Se il premier traslocasse al Quirinale, la direttrice del Dis ed ex segretaria generale della Farnesina potrebbe prendere il suo posto a Palazzo Chigi. Belloni del resto è un nome che può mettere d’accordo tutti. Come ricorda La Repubblica è sostenuta da parti della Lega, su tutti Giancarlo Giorgetti. Per la sua esperienza al ministero degli Esteri, ha buoni rapporti con Luigi Di Maio. Draghi poi l’ha nominata otto mesi fa alla guida dei Servizi, ruolo che però potrebbe rappresentare per lei un boomerang: in molti infatti si chiedono se sia opportuno che la numero 1 dell’intelligence guidi il governo. L’incastro poi potrebbe andare a buon fine solo a una condizione: che Draghi venisse effettivamente eletto al Quirinale. Sebbene sia la soluzione più semplice, visto che l’unica maggioranza esistente è quella che sostiene il governo, non è affatto scontato.