Sono Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio i tre nomi proposti dal centrodestra per la presidenza della Repubblica. Ad annunciarlo è stato Matteo Salvini, segretario della Lega, che al termine della riunione dei partiti si è presentato in conferenza stampa con al fianco Giorgia Meloni e Antonio Tajani, rispettivamente leader di Fratelli d’Italia e Forza Italia. La rosa dei tre candidati arriva nel bel mezzo del secondo giorno di votazione per decidere chi andrà al Quirinale.

Matteo Salvini: «Nessuno dei tre è organico ai partiti»
Matteo Salvini annuncia, quindi, i tre candidati al termine di un lungo intervento in cui spiega il processo maturato all’interno del centrodestra. «Dopo 30 anni penso sia diritto dell’area liberale, conservatrice, moderata, identitaria, che è maggioranza nel paese e maggioranza seppur relativa in Parlamento di avanzare delle proposte», dichiara il leader della Lega, prima di ringraziare Silvio Berlusconi, che «con atto di grande generosità, pur avendo i numeri ha sgomberato il campo delle candidatura». Poi le proposte, con la speranza che «vengano accolti con la voglia di dialogo»: Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio. «Nessuno dei tre è organico ai partiti», prosegue Salvini. Infine, l’appello al dialogo: «Non presentiamo dirigenti di partito, anche se, e lo dico io per evitare imbarazzi ad altri, c’è qualcuno a questo tavolo che avrebbe tantissimi titoli per ambire a questa carica. Così come nella terna che noi offriamo alla discussione, sperando non ci siano no preventivi a priori. Non abbiamo l’arroganza di dire di no pregiudizialmente a nessuno e speriamo che gli altri non abbiano l’arroganza di dire no sui nomi preventivamente».
Antonio Tajani: «Vogliamo dialogo e confronto»
«Berlusconi ha deciso di fare un passo di lato, dimostrando senso di responsabilità e il grande statista che è», ha esordito invece Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia. Ha poi proseguito sottolineando che «il centrodestra ha molte figure che sono al servizio dello Stato e delle Istituzioni. Giusto rivendicare questa capacità e questa ricchezza, risorse per l’Italia, che non possono essere nascoste e cancellate. Vogliamo dialogare e confrontarci con tutti in Parlamento per trovare la soluzione migliore. Il centrodestra mette il meglio di sé, tutte le risorse possibili in campo per servire la Repubblica e la nostra patria».
Giorgia Meloni: «Centrodestra compatto e unito»
Diverso approccio nell’intervento di Giorgia Meloni, che ha espresso tutta la «soddisfazione di Fratelli d’Italia per la compattezza e l’unità con la quale il centrodestra sta affrontando questo passaggio politico importante». Per la deputata sono tanti quelli che «sperano nella nostra disarticolazione e restano spiazzati. Sulla stampa leggo molte ricostruzioni prive di fondamento». Anche lei, come Salvini, parla di proposte concrete e senso di responsabilità: «Questa non è una rosa di candidati di bandiera o tattica. Punto primo: il centrodestra non ha i numeri per eleggere da solo il capo dello Stato ma ha i numeri maggiori nell’attuale Parlamento, per questo ha il diritto di esprimere la propria proposta. Aggiungo un altro elemento, cioè che al netto di Ciampi, ministro dei governi Prodi e D’Alema, votato anche dal centrodestra, gli ultimi presidenti sono stati tutti provenienti dalla sinistra». Infine, un passaggio sul dialogo: «Trovo irrispettoso chi dice che qualsiasi proposta faremo non sarà considerata. Non si può dire che chiunque rappresenti decine di milioni di italiani sia inadeguato. Rivendico rispetto, non solo per la nostra storia politica e culturale, ma per le decine di milioni di cittadini rappresentati da quell’area politica e culturale. I tre nomi presentati dimostrano che non abbiamo nulla da temere in tema di autorevolezza».
