Epicentro

Redazione
10/12/2021

Per realizzare il sogno Quirinale, il Cav ha lanciato un'Opa ostile su Coraggio Italia. Almeno la metà degli ex azzurri potrebbe tornare all'ovile. Toti intanto lavora a un progetto con Renzi, Lupi e Mastella. Ma il "socio" Brugnaro guarda ad Arcore.

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Tempi di shopping quirinalizio per Silvio Berlusconi. Il Cav pare davvero convinto di poter giocare la partita del Colle, ignorando i consigli di Gianni Letta. Stando al suo pallottoliere, lo sosterrebbero (condizionale d’obbligo) in 480. Per l’elezione a presidente della Repubblica mancano dunque 25 voti. Sarebbe così partita la campagna acquisti. Come scrive il Corriere, nel mirino di B è finito Giovanni Toti con il suo movimento Coraggio Italia. Il presidente della Liguria sarebbe “furioso” con l’ex capo e le sue «politiche trasformiste». Se continua a corteggiare Giuseppe Conte, è il ragionamento, per il centrodestra sarà veramente difficile votarlo. Sulle barricate anche Gaetano Quagliariello, vice presidente di Coraggio Italia, che al Fatto Quotidiano mette in guardia Berlusconi: «Prenderci due o tre parlamentari e indispettirne 30 è una cosa politicamente stupida, perché finisce che nessuno lo vota».

berlusconi per la corsa al colle cerca voti in coraggio italia
Silvio Berlusconi (Getty Images).

Berlusconi e la campagna acquisti in Coraggio Italia

Fatto sta che, nonostante il “Berlusconte”, almeno la metà dei 12 ex azzurri passati con il presidente della Liguria – Coraggio Italia conta in totale 22 deputati e sette senatori – sarebbero tentati di ritornare all’ovile. Si fa il nome, per esempio, di Michaela Biancofiore, la pasionaria bolzanina che mollò Forza Italia lo scorso maggio. Lei smentisce un cambio casacca, anche se per «il grande affetto che nutro, pur non ricambiato, potrei persino votarlo». Sicuramente riserva di caccia è il Gruppo Misto. Tra transfughi, delusi e espulsi la garanzia di un seggio nella prossima legislatura è una di quelle offerte che non si possono rifiutare. Anche se l’occasione sarà riservata a pochi, visto il taglio delle poltrone nel prossimo parlamento. Berlusconi intanto ha sguinzagliato i cacciatori di teste per indebolire i coraggiosi. Come ricostruisce sempre il quotidiano di via Solferino, il primo a tingersi di azzurro è stato l’ex grillino Gianluca Rospi, che dopo un passaggio in Cambiamo! di Toti è andato a ingrossare le file di Forza Italia alla Camera portando l’asticella a 78. Il prossimo arrivo dovrebbe essere Stefano Benigni, ex azzurro. Occhi puntati anche su Claudio Pedrazzini, totiano pentito approdato al Misto. Fedele ai coraggiosi invece Emilio Carelli ex M5s che dice di sognare un rassemblement centrista à la Macron.

belrlusconi e la campagna acquisti per il quirinale
Giovanni Toti, leader di Coraggio Italia e presidente della Liguria (Getty Images).

Coraggio Italia in alto mare: Toti guarda Salvini (e Renzi), Brugnaro il Cav

Mentre è in corso l’Opa ostile del Cav, Coraggio Italia fa fatica a trovare una direzione. Soprattutto, come scrive La Repubblica, dopo la notizia delle trattative in corso per costituire una federazione con Italia Viva – che conta su 41 seggi tra Camera e Senato – per pesare nella partita del Quirinale. Toti dal canto suo ha assicurato che seguirà la linea di Matteo Salvini. Un accordo con i renziani rappresenterebbe una svolta verso il centrosinistra che non tutti i coraggiosi sono pronti a digerire. Il governatore ligure poi deve vedersela con l’altra testa di Coraggio Italia, Luigi Brugnaro. Non da oggi il sindaco di Venezia si sente accerchiato tanto che, recentemente, ha incontrato Berlusconi ad Arcore. Le tensioni tra i due leader coraggiosi non sono un mistero. Brugnaro da tempo rivendica maggiori poteri se non altro perché è lui, da imprenditore veneto doc, a gestire e foraggiare le casse della creatura moderata-liberale. Siamo dunque di fronte a un Coraggio bifronte: con Toti che strizza l’occhio a Salvini e Brugnaro al Cav. Con il primo pronto a pianificare con Matteo Renzi una strategia per il Colle. Un progetto centrista che vedrebbe della partita anche Noi con L’Italia di Maurizio Lupi e Clemente Mastella. «Con Matteo Renzi ci siamo parlati. E ho appena mandato un messaggio a Clemente Mastella. L’idea è quella di unire forze e partiti», ha confermato Toti qualche giorno fa. «Non nasciamo contro il centrodestra, ma per bilanciarlo. Conviene anche a loro non lasciare quest’area alla sinistra. Credo che Salvini lo abbia capito».