Comincia Un’altra giornata di votazioni – la settima – per eleggere i nuovo Presidente della Repubblica. Dopo il nulla di fatto di ieri e la spaccatura del centrodestra su Elisabetta Casellati, la serata è stata caratterizzata dalle frizioni nella maggioranza sul nome di Elisabetta Belloni appoggiata sulla carta da Matteo Salvini, Giuseppe Conte e Giorgia Meloni.
Settima votazione: anche Salvini apre a Mattarella
Stamattina i partiti sono andati in ordine sparso. Il Pd ha annunciato che voterà scheda bianca ma sono attesi nuovi voti per Mattarella. Stessa cosa per il M5s, con i dimaiani si sono orientati sul presidente uscente, e Italia Viva con qualche voto atteso per Casini in convergenza con Coraggio Italia. Si astengono invece Lega e Fratelli d’Italia. Dal basso si fa dunque strada la candidatura del presidente uscente, dato ormai come unica soluzione. Anche Matteo Salvini, dopo il flop di Casellati e Belloni, ha aperto a un Mattarella bis. «Consideriamo che non sia più serio continuare con i no e i veti incrociati e dire al presidente di ripensarci», ha detto il segretario della Lega. «Se la strada è Mattarella ci si arrivi con convinzione». E ha aggiunto: «Draghi per me è meglio che stia a Chigi, perché tutto il resto sarebbe rischioso». Un’apertura che ha scatenato l’ira di Giorgia Meloni che su Twitter ha tuonato: «Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci»
Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci.
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) January 29, 2022
Il tentato blitz di Conte, Salvini e Meloni su Belloni
La candidatura di Belloni avrebbe spaccato la maggioranza di governo riesumando l’asse gialloverde più Fratelli d’Italia. Resta diviso il M5s con i dimaiani sulle barricate contro il presidente del Movimento e, a questo punto, contro Beppe Grillo che aveva lanciato un endorsement chiaro alla capa del Dis. «Benvenuta Signora Italia, ti aspettavamo da tempo», ha twittato Grillo citando Belloni.
Benvenuta Signora Italia, ti aspettavamo da tempo. #ElisabettaBelloni
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) January 28, 2022
«Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni», aveva commentato Luigi Di Maio. «Senza un accordo condiviso. Così non va bene, non è il metodo giusto». Irritato anche il segretario del Partito democratico Enrico Letta che si è sentito tradito da Conte. Il sospetto è che l’avvocato di Volturara Appula abbia giocato su più tavoli: quello del centrosinistra e quello di Salvini. Intanto il vertice dei leader di maggioranza di sabato mattina è stato sospeso e riaggiornato. «Conte non è venuto», ha spiegato Renzi arrivando in Transatlantico. Fonti M5s fanno sapere che «il presidente Conte e gli altri leader hanno convenuto di aggiornare più tardi in mattinata il vertice di maggioranza». Contrari all’ipotesi Belloni Italia Viva di Matteo Renzi – «Se è lei vado in minoranza», ha ribadito l’ex premier, «non si passa dai servizi al Colle» – e Forza Italia che nella notte ha avviato il coordinamento con i centristi di Udc, Noi per l’Italia e Coraggio Italia. Mentre stamattina Letta durante la riunione dei grandi elettori ha ribadito: «Si è ragionato su vari nomi, tanti, da Draghi a Mattarella, da Cartabia a Severino fino a Belloni e gli altri come Amato e Casini».
I centristi aprono a Casini
Prima dell’inizio del voto alle 9 e 30, girandola di vertici e incontri per cercare di trovare una quadra per la seconda e ottava votazione di oggi prevista alle 16 e 30. Sono tornate a salire nelle quotazioni il nome di Pierferdinando Casini che intercettato sotto casa dall’Ansa ha risposto così a proposito di una sua candidatura: «Il mio nome può essere sul tavolo solo se rappresenta un momento di unità e di convergenza. L’Italia viene prima delle nostre ambizioni personali». Concetto ribadito anche su Instagram.
I risultati della sesta votazione del 28 gennaio
Nella sesta votazione di ieri pomeriggio, con 445 astenuti, Sergio Mattarella ha ottenuto comunque 336 voti. Nino Di Matteo ha ottenuto 48 voti, Luigi Manconi 8, Mario Draghi e Marta Cartabia 5, Elisabetta Belloni 4, Casini 9, Amato 3 e Casellati 2. I presenti in tutto sono stati 976 e i votanti 531. Le schede nulle sono state 4, i voti dispersi 9.