La nuova questione meridionale: il Sud col RdC e il Nord tra Meloni e il ritorno di Bossi

Il Nord, dopo la fallimentare campagna neogaribaldina di Salvini, in mano a Meloni ripiega su sé stesso con Bossi sulle barricate. Il Sud in bolletta guidato dalle brigate del Reddito di cittadinanza di Conte ha messo nel mirino la Padania. Una nuova questione meridionale divide l'Italia dopo il 25 settembre.

La nuova questione meridionale: il Sud col RdC e il Nord tra Meloni e il ritorno di Bossi

C’è una chiave di lettura illuminante per un’analisi geografica del voto del 25 settembre. Ed è un colore, il verde. Con il vorticoso aumento delle bollette di gas e luce, l’Italia del Sud si ritrova ancor più al verde, e sale compatta sul treno a 5 stelle del reddito di cittadinanza. I grillini, già dati per spacciati, si scoprono così primo partito in Campania e Puglia, con alcune ciliegine sulla torta pentastellata, come le vittorie in molti collegi uninominali di Napoli e provincia, Foggia e Palermo.

La nuova questione meridionale: il Sud col RdC e il Nord tra Meloni e il ritorno di Bossi
Giorgia Meloni (da Fb).

Il comitato per il Nord e il ritorno del Senatùr

Nel frattempo al Nord, in quelle che un tempo furono le roccaforti leghiste, nelle terre che videro una sacra ampolla abbeverarsi alle sorgenti del Po, per poi segnare i confini della Padania riversandosi nella Laguna di Venezia, Fratelli d’Italia arriva persino a triplicare i consensi della (ex) Lega Nord. E quale è la prima autorevole reazione della pancia e della plancia padana? Il ritorno al verde, per l’appunto. Il redivivo Umberto Bossi, candidato contro voglia tra le truppe cammellate salviniane, e poi miracolosamente ripescato dal Rosatellum, guida la fronda interna. Nasce nientemeno che il “comitato per il Nord” (quando si dice il marketing), e tornano ad agitarsi nell’aere padano i fazzoletti dell’autonomia irredentista. Verdi ovviamente.

La nuova questione meridionale: il Sud col RdC e il Nord tra Meloni e il ritorno di Bossi
Umberto Bossi (Getty Images).

Il verde è l’unico trait d’union di un’Italia ancora divisa in due

Se dunque l’ottima Samantha Cristoforetti si cimentasse nel fotografare il suolo italico dall’alto della Stazione Spaziale Internazionale all’indomani del voto, ci restituirebbe l’immagine di una nazione ancora una volta divisa in due. Due parti, Nord e Sud, nuovamente e nettamente separate e opposte, ma per una volta, dello stesso colore. Mentre il carro della Lega nazionale sembra essersi arenato nel Mezzogiorno, e già a Pontida ci si prepara a rispolverare il Carroccio, il Conte delle Due Sicilie cavalca vittorioso la nuova ondata green, che sa poco di sostenibilità e molto più d’insostenibilità delle bollette. Se a Corte dei pentastellati è ormai tutto un ribadire che il RdC è solo una misura di civiltà, presente in tutti i Paesi europei, a tradire lo scaltro opportunismo neoborbonico delle truppe grilline vi è quello slogan che ancora campeggia sui laceri manifesti elettorali, battuti dal vento nei collegi del Sud. Bonus. Una parola magica che nel meridione suona come sconto, abbuono, finanche “premio”, e che invece nella lingua del redivivo Senatùr si traduce letteralmente con l’antico lemma padano “assistenzialismo”.

La nuova questione meridionale: il Sud col RdC e il Nord tra Meloni e il ritorno di Bossi
Giuseppe Conte (da Fb).

La mobilitazione di Conte per spiegare alle genti padane le magnifiche sorti della vita con il RdC

La rinnovata questione meridionale ha un che di inedito, di sottosopra, con il Nord in ritirata che si prepara a ripiegare su sé stesso dopo la fallimentare campagna neogaribaldina di Matteo Salvini, e il Sud saldamente all’opposizione, con la Padania nel mirino. L’inverno si avvicina, il Nord Stream è ormai fuori uso, e pare che Conte, oltre che nel Mar Baltico, sia stato visto ripetutamente a cena con il colonnello Giuliacci. Dicono stia preparando una colossale campagna di Russia: con il freddo alle porte e senza il gas di Putin, anche Giuseppi, come l’Umberto nazionale (mai aggettivo fu più oltraggioso), confida che il Nord si colori presto di verde…Il sogno è portare il RdC nella tana della Südtiroler Volkspartei, in Valle d’Aosta, e soprattutto nella Milano da b…onus. Il repentino dietrofront sullo stop all’invio delle armi a Kyiv è da leggere all’interno di questo progetto egemonico: nei piani dei 5 stelle infatti, il protrarsi delle ostilità a Est finirà col fiaccare l’atavica resistenza padana all’assistenzialismo, favorendo l’avanzata grillina al Nord. Sulla falsariga di quella russa, Conte ha già chiamato i suoi a una mobilitazione semi-generale: l’obiettivo è invadere i collegi del Nord al fine di spiegare alle genti padane le magnifiche sorti e progressive della vita con il RdC. Sullo sfondo Di Maio ha già fatto domanda per il RdC, Matteo Salvini briga per ottenere l’Interno, al fine precipuo di bloccare i barconi di aspiranti grillini al largo delle coste italiane, prima che possano sbarcare e fare domanda della Postepay, e Meloni, prima donna al comando, attende di succedere a Draghi, o almeno a Cristoforetti. E infine Letta, che si prepara al meglio per il Congresso e l’assalto al terzo mandato. Di Xi Jinping.