Quando si formerà il nuovo governo: tutte le tappe dal voto al giuramento

Debora Faravelli
26/09/2022

Tutti i passaggi dell'iter compreso tra il giorno dopo le elezioni e la costituzione del nuovo esecutivo.

Quando si formerà il nuovo governo: tutte le tappe dal voto al giuramento

Con il centrodestra che, stando ai dati parziali delle elezioni svoltesi il 25 settembre 2022, si avvia a raggiungere la maggioranza sia alla Camera che al Senato, è legittimo chiedersi quando e come si formerà il prossimo governo. La costituzione dell’esecutivo prevede infatti tappe specifiche che, una volta percorse, permetteranno di dire addio all’esecutivo di Mario Draghi per aprire, presumibilmente, l’era Meloni.

Quando si formerà il nuovo governo

Il primo passo da compiere dopo le elezioni è la convocazione degli eletti che andranno a formare il nuovo Parlamento, il primo nella storia della Repubblica con un numero ridotto di deputati e senatori. In un secondo momento si formeranno i gruppi parlamentari e, successivamente, verranno eletti i presidenti della Camera e del Senato.

Palazzo Chigi (Getty Images)

Come vengono eletti i presidenti di Camera e Senato

Il presidente di Montecitorio viene eletto seguendo questo iter:

  • al primo scrutinio viene eletto il deputato che riceve il voto di almeno due terzi dei membri dell’Aula;
  • se nessuno viene eletto alla prima votazione, al secondo e terzo scrutinio il quorum si abbassa a due terzi dei votanti (le schede bianche contano come voti validi);
  • se anche in questo caso nessuno viene eletto, dal quarto scrutinio in poi basta la maggioranza assoluta dei voti (l’operazione va avanti ad oltranza fino a quando qualcuno non viene eletto).

Il presidente di Palazzo Madama è invece così designato:

  • nei primi due scrutini risulta eletto chi ottiene la maggioranza assoluta dei voti dei componenti dell’Aula;
  • qualora tale maggioranza non venga raggiunta si procede, il giorno successivo, ad una terza votazione nella quale è sufficiente la maggioranza assoluta dei presenti (le schede bianche contano come voti validi);
  • se anche in questo caso nessuno risulta eletto, si procede al ballottaggio tra i candidati che abbiano ottenuto, nel terzo scrutinio, il maggior numero di voti; a parità di voti, è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.

Le consultazioni davanti al Presidente della Repubblica

Una volta elette la seconda e la terza carica dello Stato, il Presidente della Repubblica inizierà a svolgere le consultazioni per individuare il potenziale Presidente del Consiglio in grado di formare un governo che possa ottenere la fiducia dalla maggioranza del Parlamento. In genere riceve per primi i presidenti delle camere e poi le delegazioni politiche formate dai capi dei gruppi parlamentari e i rappresentanti delle coalizioni.

Se i colloqui non appaiono significativi, il Capo dello Stato procede con l’assegnazione di un mandato esplorativo, in genere ad uno dei presidenti del Parlamento, per indagare tra le coalizioni se ci sono margini per formare una maggioranza. Altrimenti, lo dà direttamente alla personalità che, per indicazione dei gruppi di maggioranza, può costituire un governo ed ottenere la fiducia dal Parlamento.

Palazzo Chigi (Getty Images)

La nomina del governo e il giuramento

L’incaricato, che di norma accetta con riserva, dopo un breve giro di consultazioni si reca nuovamente dal Presidente della Repubblica per sciogliere, positivamente o negativamente, la riserva. In seguito, gli presenta la lista dei ministri e si procede alla firma e alla controfirma dei decreti di nomina del Capo dell’Esecutivo e dei componenti del governo. Prima di assumere le funzioni, questi ultimi devono prestare giuramento secondo la formula rituale e, entro dieci giorni, presentarsi davanti a ciascuna Camera per ottenere il voto di fiducia, motivato dai gruppi parlamentari e svolto per appello nominale.