L’igiene personale dipende strettamente anche dai propri vestiti. Lavare costantemente un capo infatti permette di evitare la formazione di funghi e batteri e limitare al massimo le infezioni della pelle. Ogni quanto tempo tuttavia è giusto mettere in lavatrice un abito? Spesso i ritmi di lavaggio scaturiscono da luoghi comuni o folklore, senza una vera conferma scientifica. Per questo la Cnn ha chiesto il parere di alcuni esperti, che hanno fornito personali consigli su come trattare i propri vestiti. Se per la biancheria intima non si può superare il singolo utilizzo, per i jeans è possibile attendere anche un mese. Dipende tuttavia da vari aspetti, tra cui la propria sudorazione.
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I consigli degli esperti sul lavaggio dei vestiti di uso comune
I rischi con indumenti sporchi e quali lavare dopo ogni utilizzo
Com’è noto, la frequenza di lavaggio varia in base al capo di abbigliamento. Eppure gran parte delle nozioni più diffuse nel mondo, sono «di natura sociale e culturale». Lo sostiene Anthony Rossi, medico americano e membro dell’Academy of Dermatology in Usa. Manal Mohammed, docente di microbiologia a Londra crede che la decisione di non lavare frequentemente i vestiti è frutto del bisogno di «far diminuire l’affaticamento decisionale e lo stress al mattino». Eppure il corretto lavaggio degli abiti è strettamente interconnesso con la salute personale. Il sudore crea un ambiente fiorente e ricco per batteri e funghi che, se lasciati liberi di diffondersi, possono portare infezioni più o meno gravi soprattutto a contatto con sangue e tessuti.

Per biancheria intima, calze, collant, leggings e abbigliamento da palestra si consiglia un lavaggio dopo ogni utilizzo. «Il nostro sudore genera umidità», ha affermato il dottor Rossi. «Significa un ambiente dove batteri e funghi possono diffondersi rapidamente». Si preferisce inoltre l’acqua calda, eccellente per sterilizzare il capo ed eliminare così ogni problema. Spicca la questione relativa alle calze, maggiormente soggette alla sudorazione della pelle. «Caldo, umido e buio: l’interno delle nostre scarpe è l’ideale per i funghi», ha detto Jeremy Fenton, dermatologo di New York. Per tale ragione, si consiglia anche di lavare le scarpe stesse o almeno le solette con cadenza mensile.
Settimanale o mensile, quando la frequenza può diminuire
Non tutti gli indumenti hanno bisogno di lavaggio dopo ogni utilizzo. È il caso di pantaloni, soprattutto per quanto riguarda i jeans, ma anche pigiami e cappotti. Ovviamente tutto dipende dalla propria sudorazione che, se eccessiva, richiede una maggiore frequenza fra le lavatrici. «La canottiera andrebbe lavata ogni giorno, per le T-shirt non ce n’è bisogno», ha proseguito Rossi. «Basta una volta a settimana». Gli esperti consigliano un lavaggio ogni sette giorni anche per i pigiami, tempi che possono dilatarsi ancora di più se si è soliti fare la doccia prima di andare a dormire. Per quanto riguarda invece i cappotti e le giacche, è sufficiente una volta al mese. Non essendo a contatto con la pelle, sostengono gli esperti, difficilmente saranno portatori di batteri. Stesso discorso per i pantaloni, a meno di non indossarli senza biancheria intima. In tal caso, il contatto con l’area genitale richiede immediato lavaggio per eliminare tutti i microbi.