Secondo il 33esimo rapporto sulla qualità della vita realizzato dal Sole 24Ore, Bologna è la provincia italiana in cui si vive meglio nel 2022. Sul podio anche Bolzano e Firenze mentre chiudono la classifica Caltanissetta, Isernia e Crotone.
Qualità della vita 2022: la classifica delle province italiane
La classifica è stata stilata secondo 90 indicatori e ha tenuto conto delle ricadute sul territorio delle grandi emergenze che quest’anno hanno investito il nostro paese, dalla guerra in Ucraina al caro-energia fino all’inflazione. Il capoluogo dell’Emilia-Romagna ha guadagnato cinque posizioni rispetto allo scorso anno e, per la quinta volta in 33 edizioni, si è posizionato in vetta alla classifica generale (nel 2000, 2004, 2011 e 2020).
Il sindaco Matteo Lepore ha spiegato che il suo segreto «è la certezza di un alto livello di benessere sociale e culturale, garantito da una città piccola se misurata sui suoi 400 mila abitanti ma aperta al mondo perché crocevia internazionale». Oltre ad avere il primato per l’istruzione (occupa spesso il primo posto della classifica «Demografia, salute e società» in virtù del record di diplomati e laureati tra i 25 e i 39 anni), il centro spicca anche per ricchezza, coesione, opportunità di lavoro, servizi e innovazione.
Presenti sul podio anche Bolzano, al secondo posto, e Firenze, terza dopo aver scalato otto posizioni rispetto al 2021. Il quarto posto spetta a Siena mentre il quinto a Trento.

Firenze, Milano e Roma
Oltre a Firenze e Siena, la Toscana ha espresso un’altra provincia nella top ten. Si tratta di Pisa, al decimo posto rispetto al ventiduesimo dell’anno scorso. Risultati contrastanti per la Lombardia, che mantiene sei territori tra i primi 30 classificati: guadagnano terreno Cremona (11esima, +26 posizioni), Bergamo (14esima, +25 posizioni), Sondrio (15esima, + 14 posizioni) e Lodi (49esima, + 8 posizioni) mentre retrocedono le altre tra cui Como (-11), Mantova (-16) e Monza e Brianza (-9). Milano, che nel 2021 era in seconda posizione, resta nella top ten ma scende all’ottavo posto

Quanto a Roma, ha perso 18 posizioni e si è attestata al 31esimo posto. Alla Capitale va il record negativo nell’indice di litigiosità (cause civili iscritte nei tribunali nel primo semestre di quest’anno) e il terz’ultimo posto nell’indice sintetico che fotografa il benessere delle generazioni più giovani.