«Mi sono fatto l’idea che probabilmente non le permettevano di vedere la bambina per farle pressione affinché confessasse, ammettesse di aver commesso qualcosa. Ma la signora Kaili non ha nulla da confessare perché è completamente estranea a ogni genere di accusa». Così l’avvocato di Eva Kaili per la vicenda Qatargate Michalis Dimitrakopoulos commenta la circostanza per cui la sua assistita rivede sua figlia in carcere solo oggi, 6 gennaio. le due non si vedevano dallo scorso 10 dicembre, giorno del suo arresto.
Qatargate, Eva Kaili rivede la figlia in carcere
«Ribadiremo che la signora Kaili non è mai stata a servizio del Qatar. Lei ha seguito la linea politica dei centristi europei elaborata da Charles Michel e da Ursula von der Leyen. Non ha ricevuto mai un solo euro dal Qatar» continua l’avvocato.

«Ha spiegato al giudice che ha saputo dei soldi solo nel momento in cui il suo compagno Francesco Giorgi è stato arrestato. Questo l’ha fatta precipitare nel panico. Allora ha chiamato suo padre e gli ha detto di andare nel suo appartamento, prendere la valigia della bambina e i suoi biberon. Non sapeva niente di cosa la valigia contenesse perché non l’aveva aperta e non immaginava che dentro ci fosse denaro in contanti» aggiunge.
L’arresto lo scorso 10 dicembre
La donna avrebbe fatto diverse richieste per vedere la figlia secondo il legale, ma queste sarebbero state tutte respinte perché non ci sarebbe stato abbastanza personale in carcere durante le feste.

Nel frattempo, lo scorso 3 gennaio, Charalampos Vourliotis presidente dell’autorità anti-riciclaggio greca, avrebbe richiesto a Panama informazioni sulla presenza di denaro dal Qatar nei conti aperti da Kaili o dai suoi familiari. L’avvocato della donna ha smentito la circostanza, dichiarando che lei e i suoi parenti non avrebbero conti intestati nel paradiso fiscale. Le indagini proseguono dopo che le autorità belga avrebbero trovato delle valige piene di contanti e soldi nella casa della Kaili a Bruxelles.