Ai Mondiali in Qatar non ci sarà nessun ripescaggio. La Commissione Disciplinare della Fifa ha deciso di non procedere contro l’Ecuador, archiviando il ricorso del Cile. Svanisce definitivamente per l’Italia la possibilità di essere ripescata, in realtà sempre vicina allo zero. La nazionale ecuadoregna parteciperà regolarmente ai campionati mondiali del prossimo dicembre nonostante il caso che ha coinvolgo Byron David Castillo. Il calciatore, infatti, è stato schierato durante le gare di qualificazione nonostante sia in realtà colombiano.

Il ricorso del Cile
Il caso Ecuador ha avuto il via ufficiale dal ricorso presentato dalla Federazione cilena. Dal Cile è stato chiesto alla Fifa, infatti, di sanzionare la nazionale ecuadoregna per aver schierato un calciatore, Byron David Castillo Segura. I cileni sostenevano che non avesse i documenti in regola per indossare quella maglia, perché in realtà colombiano. In oltre un mese si sono seguite poi un gran numero di indiscrezioni, tra chi mostrava estratti di nascita provenienti dalla Colombia e chi il passaporto considerato falso dell’atleta. Oggi la Fifa ha però respinto le accuse, archiviando il caso e confermando l’idoneità del calciatore, che potrò vestire ancora la maglia dell’Ecuador. Adesso si attende il ricorso alla Corte d’Appello della Federcalcio internazionale. Sarà l’Ecuador a disputare il Mondiale, inserito nel girone A con Qatar, Senegal e Olanda.
La nota della Fifa
La Fifa ha diramato una nota che ha confermato la decisione, gettando nello sconforto i tifosi delle nazionali che speravano nel ripescaggio, compresi gli italiani. «Dopo aver analizzato le argomentazioni di tutte le parti interessate», si legge, «e considerato tutti gli elementi portati dinanzi ad essa, ha deciso di archiviare il procedimento avviato contro la Fef. Le conclusioni della commissione disciplinare sono state comunicate in data odierna alle parti interessate. In accordo con le disposizioni in materia del Codice Disciplinare Fifa, le parti hanno dieci giorni di tempo per richiedere una decisione motivata».
