Belli, giovani, glamour. Forse i più glamour del Parlamento europeo. Eppure, all’apice della loro carriera, Eva Kaili e il suo compagno Francesco Giorgi – lei fino a ieri vicepresidente dell’Europarlamento, lui fondatore dell’Ong Fight Impunity al centro dell’inchiesta, ed ex assistente di Antonio Panzeri – sono stati arrestati nell’ambito del Qatar gate. Oggi la 44enne è stata rimossa dal suo incarico con 625 voti a favore e uno solo contrario ed espulsa dal gruppo dei Socialisti e democratici oltre che dal suo partito, il PASOK. I beni e le proprietà della coppia, i due insieme dal 2020 sono genitori di una bambina di un anno e mezzo, sono stati congelati, così come quelli della famiglia di Kaili in Grecia. Nella loro abitazione belga sono stati trovati sacchi contenenti contanti – 750 mila euro – mentre il padre dell’europarlamentare, rimesso in libertà, era stato sorpreso con una valigia piena di banconote fuori da un hotel di Bruxelles.
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Le accuse del PASOK: «Agiva come cavallo di Troia dei conservatori»
Poco dopo il suo arresto, il leader del PASOK ed eurodeputato Nikos Androulakis espellendola dal partito l’ha accusata di agire come un «cavallo di Troia» per Nuova Democrazia, partito conservatore ora al governo. Secondo Androulakis, ND avrebbe candidato Kaili alle prossime elezioni nazionali. Altri rumors, invece, volevano l’ex vicepresidente del parlamento Ue, sempre appoggiata dai conservatori, candidata sindaco a Salonicco. Indiscrezioni che il portavoce del governo greco ha smentito.

La passione per la politica fin da adolescente e gli screzi con Papandreou
Kaili, originaria di Salonicco, è entrata in politica da adolescente. A 14 anni si è unita ai giovani del PASOK, diventando nel 2002 – a 24 anni – la consigliera comunale più giovane della seconda città della Grecia. Dopo aver studiato architettura e ingegneria civile, si è trasferita ad Atene per frequentare un master in affari europei. Nel 2004 si è candidata senza successo alle elezioni nazionali risultando la prima dei non eletti a Salonicco. Georgios Papandreou, eletto sia a Salonicco che Patrasso, aveva scelto la prima tagliandola di fatto fuori. Lei probabilmente se l’è legata al dito e quando, da conduttrice di Mega Channel, nel 2007 è riuscita finalmente a entrare in parlamento è diventata una spina nel fianco del leader socialista. Tanto che nel 2011, nel pieno della crisi greca, fu proprio il suo voto contrario a spingere Papandreou a rinunciare al referendum sulle misure di Austerity targate Ue e a dimettersi.
La passione per il glamour e la dolce vita
Nel 2014 un altro salto, questa volta verso l’Europarlamento dove è stata confermata anche nel 2019. Attivissima su più dossier, dai diritti umani alla lotta alla corruzione, si è interessata soprattutto di agenda digitale, tra Ai, sicurezza informatica e blockchain. Come scrive Politico, ha lavorato a stretto contatto con la sorella Mantalena, direttrice esecutiva di ELONtech, una Ong che si occupa dell’impatto delle leggi sulle nuove tecnologie. Amante della dolce vita, e dello shopping (spesso è stata paparazzata con la sorella per il centro di Atene) Politico ricorda come sia stata fotografata più volte con il tycoon dei media russo-greco Ivan Savvidis nelle discoteche di Salonicco. Aveva persino raccontato che il nonno era stato assassinato dai comunisti, cosa che si è rivelata completamente falsa. Eppure lei non si è mai scusata pubblicamente né è mai stata attaccata da tv e giornali. Anzi, essendo una delle poche donne greche con un incarico europeo prestigioso, è stata coccolata dai media affascinati dal suo stile di vita patinato.

Il compagno, istruttore di vela originario di Abbiategrasso
La stessa allure del compagno italiano, Francesco Giorgi. Il più bello dell’Europarlamento, secondo i ‘sondaggi’ tra eurodeputate e funzionarie. Sul suo profilo Instagram abbondano foto di lui in barca o sulle piste da sci. Abbronzato e sorridente, il 35enne di Abbiategrasso non a caso è anche istruttore di vela. Proprio dalla città del Milanese anche lui ha cominciato come attivista DS. Dopo la laurea in scienze politiche alla Statale di Milano, ed essersi fatto notare dal centrosinistra lombardo, è atterrato a Bruxelles. All’Europarlamento la sua vita lavorativa si è incrociata con quella di Panzeri di cui è diventato assistente. Al momento del suo arresto però lavorava per Andrea Cozzolino, altro dem non coinvolto nell’indagine. Sul suo profilo Twitter campeggia il motto: «Il pessimista si lamenta del vento, l’ottimista aspetta che cambi, il realista aggiusta le vele». Vento che al momento ha l’odore della tempesta.