Il Brasile ha salutato il Qatar dopo l’eliminazione ai rigori subita per mano della Croazia. La nazionale vorrebbe mettersi alle spalle l’ennesimo fallimento internazionale, a vent’anni dall’ultimo successo iridato nell’edizione di Giappone e Corea del Sud del 2002. Ma non può, perché adesso deve fare i conti con una partita diversa, quella contro un gruppo di Ong. Le organizzazioni, infatti, si sono riunite per fare causa alla Seleção, dopo il caso del gatto in conferenza stampa.

Hexa, il gatto lanciato via dal tavolo della sala stampa
L’episodio risale a qualche giorno fa. Durante una conferenza stampa con protagonista la stella verdeoro Vinicius Jr, attaccante del Real Madrid, un micio è saltato sul tavolo della sala stampa, sdraiandosi a pochi centimetri dal calciatore. Il responsabile della comunicazione del Brasile lo ha prima accarezzato e poi preso dalla collottola e lanciato verso il pavimento. Inevitabili le critiche sui social, con tanti utenti a condannare il gesto e molti a invocare l’eliminazione, poi avvenuta, del Brasile. E se ne parla ancora, sia perché molti pensano che da lì sia nata l’eliminazione, come se il gatto, di nome Hexa, avesse dato vita a una maledizione, sia perché le Ong adesso fanno causa alla federazione.

Tutti contro il Brasile: «Chiediamo le scuse e 1 milione di real»
Le Ong, in collaborazione con il Forum nazionale nazionale per la protezione e la difesa degli animali, si scagliano contro la CBF, la Confederação Brasileira de Futebol. Alla federazione il Forum chiede non soltanto le scuse ma anche un sostanzioso risarcimento: «Promuovere il cambiamento nella società fa parte dei nostri valori. Non possiamo quindi normalizzare situazioni che violano il diritto degli aninali, sia in Brasile o in qualsiasi altro Paese. Tutti seguiamo attoniti la posizione dell’addetto stampa contro un gatto nella conferenza stampa del CBF e non possiamo tacere di fronte a questo atteggiamento. Abbiamo intentato un’azione civile pubblica in collaborazione con altre ONG chiedendo le scuse pubbliche della CBF, la somministrazione di un corso di diritto animale per i dipendenti della CBF, oltre alla condanna per danno morale collettivo per un importo di 1 milione di real. Cifra che, in caso di condanna, NON andrà alle Ong ma sarà devoluta a un fondo dove sarà utilizzato a beneficio della collettività. Crediamo nel carattere educativo dell’azione e che il diritto e la dignità degli animali siano oggetto di riflessione per tutta la società». Si tratta di circa 180mila euro.