Putin e Xi Jinping, editoriali paralleli nel giorno dell’incontro a Mosca

Matteo Innocenti
20/03/2023

Scambio di editoriali tra Mosca e Pechino alla vigilia della visita di Xi Jinping. Il presidente cinese sulla Rossijskaja Gazeta ha ribadito l'imparzialità del Dragone, mentre Putin sul Quotidiano del Popolo ha sottolineato la "pericolosità della Nato".

Putin e Xi Jinping, editoriali paralleli nel giorno dell’incontro a Mosca

A poche ore dall’incontro in programma a Mosca – che durerà fino a mercoledì – Vladimir Putin e Xi Jinping hanno scritto ognuno un editoriale per la stampa dell’altro. Lo zar ha visto pubblicato il suo sul Quotidiano del Popolo, organo del Comitato centrale del Partito Comunista Cinese, il cui segretario generale ha invece scritto un pezzo per la Rossijskaja Gazeta, il quotidiano ufficiale del governo della Federazione Russa. Un modo per esplicitare ulteriormente il legame tra i due Paesi, in occasione di una visita di tre giorni che ha gli occhi di tutto il mondo addosso.

Vladimir Putin e Xi Jinping, gli editoriali paralleli nel giorno dell’incontro che inizia oggi a Mosca. Cosa hanno scritto.
Vladimir Putin e Xi Jinping al Cremlino quattro anni fa (Getty Images)

I temi sul tavolo: pace, ma soprattutto affari

Durante i colloqui, Putin e Xi «discuteranno questioni urgenti relative al futuro delle relazioni di partenariato globale e di interazione strategica tra Russia e Cina», aveva comunicato il Cremlino annunciando l’incontro dal 20 al 22 marzo. I due Paesi potrebbero siglare un accordo per l’aumento delle esportazioni cinesi di semiconduttori in Russia, mentre di contro ci si aspetta un incremento delle esportazioni russe di petrolio e gas in Cina. Sul piatto soprattutto affari e energia, anche se il ministero degli Esteri di Pechino, da parte sua, si era affrettato a parlare di visita «per la pace» in Ucraina. E in effetti è su questo che i due editoriali si concentrano.

LEGGI ANCHE: Cosa si sono detti Putin e Xi Jinping

L’editoriale di Xi sulla Rossijskaja Gazeta

«La Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e imparziale e ha compiuto sforzi attivi per promuovere la riconciliazione e i colloqui di pace», si legge nell’editoriale di Xi. «Si tratta, in particolare, della necessità di rispettare gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, rispettare le ragionevoli preoccupazioni di tutti gli Stati nel campo della sicurezza, sostenere tutti gli sforzi volti a una risoluzione pacifica della crisi ucraina e garantire la stabilità della produzione globale e delle catene di approvvigionamento». In molti sperano che Pechino possa mediare tra Mosca e Kyiv. Persino Washington, nonostante le tensioni a seguito del caso del pallone-spia cinese abbattuto sull’Atlantico. «Siamo convinti che si troverà una via d’uscita razionale dalla crisi ucraina e un percorso verso una pace duratura e una sicurezza universale nel mondo se tutti saranno guidati dal concetto di sicurezza comune, globale, congiunta e sostenibile e continueranno il dialogo e le consultazioni in modo paritario, prudente e pragmatico», continua Xi, che a Mosca incontra Putin per la quarantesima volta. Nel piano di pace in 12 punti presentato settimane fa, Pechino ha chiesto un cessate il fuoco e il rispetto della sovranità di tutti i Paesi, senza però menzionare uno dei nodi più difficili da sciogliere e cioè il destino dei territori ucraini occupati dalla Russia. Per Xi Jinping quello a Mosca è il primo viaggio all’estero da quando è stato rieletto per un terzo mandato come capo di Stato.

Vladimir Putin e Xi Jinping, gli editoriali paralleli nel giorno dell’incontro che inizia oggi a Mosca. Cosa hanno scritto.
Vladimir Putin e Xi Jinping a Pechino nel 2019 (Getty Images)

Cosa ha scritto Putin sul Quotidiano del Popolo

Da parte sua, Putin – appena tornato da una visita in Crimea e Donbass – ringrazia la Repubblica Popolare Cinese «per la linea equilibrata in relazione agli eventi che si svolgono in Ucraina, per aver compreso le vere cause». La Federazione Russa, spiega lo zar, accoglie «con favore la volontà della Cina di svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione della crisi». Come gli «amici cinesi», anche i russi «sostengono la stretta osservanza della Carta delle Nazioni Unite e il rispetto delle norme del diritto internazionale, compreso quello umanitario», sottolinea Putin, che poi punta il dito contro la Nato: «Siamo profondamente preoccupati per azioni irresponsabili e semplicemente pericolose che potrebbero minare la sicurezza nucleare globale. Le sanzioni unilaterali illegittime, che devono essere revocate, non sono accettabili». E poi: «La Russia è aperta a una soluzione politico-diplomatica della crisi ucraina. Il futuro del processo di pace dipende esclusivamente da una conversazione seria, tenendo conto delle realtà geopolitiche prevalenti. Sfortunatamente, le richieste di ultimatum rivolte alla Russia parlano solo di isolamento da tali realtà e disinteresse nel trovare una via d’uscita». La visita di Xi a Mosca arriva a pochi giorni dal mandato d’arresto per Putin – accusato di crimini di guerra – emesso dalla Corte penale internazionale. Alla vigilia del viaggio di Xi, il ministero degli Esteri cinese ha chiesto all’Aia di «assumere una posizione obiettiva e imparziale» ed «evitare politicizzazione e doppi standard».

Il programma della visita

Insomma, se l’editoriale di Xi si è tenuto in equilibrio tra appello alla pace e volontà di non criticare il partner strategico/commerciale, quello di Putin dopo uno sbrigativo ringraziamento all’alleato si è rivelato più che altro l’ennesimo atto d’accusa contro l’Alleanza atlantica. Secondo il programma diffuso dal Cremlino, i due leader avranno un primo incontro già oggi pomeriggio. È poi prevista una cena a due tra i capi di Stato. Ma la giornata cruciale sarà domani, quando si terranno negoziati in formato ristretto e poi allargato con le delegazioni, con inizio nella Sala Georgievsky del Gran Palazzo del Cremlino, dove l’anno scorso sono stati firmati i trattati sull’annessione alla Russia delle quattro regioni ucraine occupate. Seguiranno una dichiarazione congiunta e la firma di vari accordi e documenti di cooperazione. Per Xi c’è in agenda, dopo quello con Putin, anche un colloquio – probabilmente virtuale – con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.