La nuova Guerra Fredda è anche una guerra di informazione. Controllarne, dirigerne e manipolarne il flusso vuol dire essere un passo avanti all’avversario. Se da un lato hanno assunto un ruolo sempre maggiore i rapporti tra politica e media, dall’altro è cresciuto anche il peso dei singoli attori della comunicazione, reale e virtuale. Su questo doppio binario si muove la Russia di Vladimir Putin. Il presidente, da parte sua, più che essere un grande comunicatore è un tattico che mette i suoi avversari davanti ai fatti compiuti. Dalla Siria all’Ucraina passando per le questioni di casa propria. Nella cornice del duello con l’Occidente Putin, però, ha fatto proprio di propaganda e comunicazione i pilastri della strategia russa, affidandoli a due donne, Margarita Simonyan e Maria Zakharova.
Margarita Simonyan e Maria Zakharova, le donne dell’infowar
La prima è la potente direttrice del network RT (Russia Today), il braccio mediatico del Cremlino, creato ad hoc tre lustri fa per promuovere l’immagine della Russia in tutto il mondo; la seconda è la portavoce del Ministero degli Esteri guidato da quasi vent’anni da quella vecchia volpe di Sergei Lavrov. Margot, bruna quarantunenne di origine armena, è al vertice di RT dal 2005, da quando aveva 25 anni. Masha, bionda quarantacinquenne cresciuta in una famiglia di diplomatici, è arrivata al Ministero nel 2015. Sono loro le punte di diamante che guidano l’infowar, seguendo una linea che, in ogni caso, arriva da dietro, o meglio dall’alto. Giovani, sveglie, ben preparate e con l’obbiettivo nemmeno celato di difendere la Russia a tutti i costi, contro tutti.
La scalata di Simonyan
Russia Today è nata quindici anni fa, all’inizio solo con un servizio solo in inglese. Simonyan vi è giunta dalla tv statale, dove era stata corrispondente di guerra e, nel 2004, aveva seguito la vicenda di Beslan, il sequestro della scuola in Ossezia da parte di terroristi islamici finito con la morte di oltre trecento persone, la maggioranza bambini. Oggi, invece, la piattaforma è multilingue: una corazzata propagandistica che dal 2017 ha avuto l’obbligo di registrarsi negli Stati Uniti come «agente straniero» ed è vietata in Ucraina e nei Paesi Baltici.

Se Margot Simonyan, fuori dai confini interni, è accusata di guidare la disinformazione russa su scala planetaria, la realtà è però che, nonostante il baccano, RT abbia un bacino di utenza molto limitato, soprattutto se paragonato agli storici media occidentali che sin dai tempi della vera Guerra fredda avevano il compito della contro propaganda. Da Radio Free Europe/Radio Liberty a Voice of America, dalla Deutsche Welle alla BBC. Simonyan, comunque, complice il maggiore ruolo di internet e dei social e grazie alle agenzie dedicate di RT, come Ruptly, Redfish e Maffick, è riuscita a mettere in allarme Stati Uniti ed Europa, corse a prendere provvedimenti, rispondendo con la stessa moneta. Se non sul filo delle fake news, quantomeno con il sistema delle mezze verità.
I social di Maria Zakharova
La strategia della comunicazione social è gestita in maniera magistrale da Maria Zakharova, che se da un lato lascia lo spazio ufficiale a Sergei Lavrov – che di certo non le manda a dire, conosciuto per il fare da bulldozzer – dall’altro, via Twitter e Facebook, non perde occasione per ribadire le posizioni ufficiali russe dall’Artico alla Libia.
🇷🇺Foreign Ministry Spokeswoman #MariaZakharova:
💬”It appears that the Czech authorities are not only unable to conduct an objective investigation but also cannot logically analyse the outrageous incidents taking place on the country’s territory.”https://t.co/lI48F88Eyr pic.twitter.com/IFCU1KTD2d
— Russian Embassy, KHM (@CamboRusEmba) May 17, 2021
Il tutto tra una foto in palestra e una di frutti di stagione serviti a colazione. La nuova Guerra fredda si combatte anche così, l’importante è per Masha Zakharova essere sempre presente, bacchettare a piè sospinto i critici della Russia. Con Lavrov, ultrasettantenne considerato uno dei diplomatici più scaltri a livello mondiale, formano una strana coppia, ma si completano quasi a vicenda. Nel 2020 Zahkarova ha anche fatto un altro salto, ottenendo il rango di ambasciatore straordinario della Federazione russa. Insomma, si sta preparando per il futuro.