Gleb Karakulov è il membro di rango più alto dei servizi speciali russi ad aver disertato da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina. Ingegnere e capitano del Servizio federale di protezione (FSO), agenzia governativa del Cremlino che si occupa principalmente della protezione degli alti ranghi dello Stato, tra cui il presidente, ha accompagnato Vladimir Putin in oltre 180 viaggi nel corso di 13 anni. E, come ha spiegato a Dossier Center, piattaforma fondata dall’oppositore Mikhail Khodorkovsky in esilio a Londra, proprio mentre era al seguito dello zar in Kazakistan per un vertice a metà ottobre 2022, è riuscito a fuggire con la sua famiglia in Turchia.
Putin vita da boomer: non utilizza smartphone o Internet
«Sarebbe stato un crimine ancora peggiore se fossi rimasto a fare il mio lavoro», ha detto a Dossier Center, in riferimento al fatto che la sua defezione rappresenta una violazione della legge russa. Nel corso di una lunga intervista, Karakulov ha condiviso dettagli sulle abitudini, la famiglia e la salute di Putin. «Vive in un bozzolo da due anni. Ha una paura patologica di perdere la vita», ha detto sottolineando di considerare il presidente russo «un criminale di guerra». Come raccontato da Karakulov, Putin non utilizza smartphone o Internet e chiede che la televisione di Stato russa sia sempre disponibile durante i suoi viaggi all’estero. L’FSO, ha detto, garantisce che Putin e il primo ministro Mikhail Mishustin ricevano comunicazioni crittografate 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In costante aggiornamento, ma solo tramite la sua cerchia.
Covid e attentati: le due grandi paure dello zar
Karakulov ha spiegato che Putin rimane paranoico riguardo al Covid. A oltre tre anni dallo scoppio della pandemia il presidente costringe ogni collaboratore risultato positivo a una quarantena di due settimane, prima di “concedersi” di poter stare nella stessa stanza con lui: «Tutti sono un po’ perplessi dal fatto che questo stia ancora accadendo». Timoroso di essere assassinato, lo zar preferisce ormai rimanere «nel suo bunker». «Si è isolato dal mondo con ogni tipo di barriera: la quarantena, il vuoto informativo. La sua interpretazione della realtà è diventata distorta». Per quanto riguarda le speculazioni su una malattia, grave, da cui sarebbe affetto, ecco la smentita: «È in salute migliore di molte altre persone della sua età». Le sue guardie, guidate dal fedelissimo Viktor Zolotov, «lo chiamano “capo”, lo adulano in ogni modo e parlano di lui solo in questi termini».

Case e famiglia, tutti i segreti del presidente
Sulla famiglia di Putin continua ad aleggiare il mistero, almeno fuori dalla sua cerchia. Ma per i dipendenti dell’FSO, ha detto Karakulov, è un grande «segreto di Pulcinella». Tutti infatti sanno dei soggiorni del presidente russo nelle sue residenze con la partner Alina Kabaeva e le figlie avute dalla prima moglie. Per quanto riguarda i due (o addirittura quattro) figli che Putin avrebbe avuto dall’ex ginnasta, Karakulov si è limitato a dire che si tratta solo di voci. E, comunque, di qualcosa di cui non si parla nell’FSO.

Sulle residenze di Putin, l’ex agente ha confermato le notizie secondo cui Putin ha uffici identici in diverse proprietà. Ha raccontato infatti di aver assistito il presidente russo nel suo ufficio a Sochi, mentre un servizio televisivo diceva che stava tenendo una riunione nella sua residenza fuori Mosca, centinaia di chilometri più a nord. Non solo: ha anche ammesso l’esistenza di un treno speciale, collegato direttamente con la residenza di Valdai, per facilitare i suoi spostamenti. Karakulov, che ha specificato di non aver mai parlato direttamente con Putin, ha registrato l’intervista con Dossier Center alla fine del 2022. La piattaforma l’ha poi pubblicata oggi, dopo essersi assicurata che lui e la sua famiglia avessero lasciato la Turchia e si trovassero in un luogo sicuro.