Il rene della psichiatra uccisa a Pisa, Barbara Capovani, è stato utilizzato per salvare un bambino ricoverato all’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Grazie alla sua decisione di donare gli organi, la dottoressa aggredita da Gianluca Paul Seung è riuscita a ridare speranza a un piccolo e alla sua famiglia.

Il rene donato dalla psichiatra uccisa a Pisa
Barbara Capovani aveva deciso in anticipo di donare i suoi organi alla sua morte. Tuttavia, le procedure necessarie per la donazione degli organi si erano concluse soltanto lunedì all’ospedale di Cisanello. Non a caso, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana aveva comunicato che si attendevano «le disposizioni dell’autorità giudiziaria». Difatti, la psichiatra aggredita a Pisa era morta dopo due giorni di agonia. Secondo quanto appreso dal giornale La Nazione il rene della psichiatra è stato trapiantato in un piccolo ricoverato all’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Inoltre, anche il fegato della donna ha salvato la vita, visto che è volato a Milano per un trapianto d’urgenza, salvando un altro paziente. Cuore, polmoni e un altro rene della psichiatra sono stati inviati a Siena per il circuito dei trapianti. Oltre a donare sollievo ai pazienti con il suo lavoro quando era in vita, la dottoressa Capovani ha continuato ad aiutare il prossimo anche dopo il suo decesso.

I funerali della donna e l’impegno del compagno
Secondo diverse fonti, i funerali della psichiatra di Pisa non avverranno prima di venerdì. L’Ansa riporta che i funerali molto probabilmente si svolgeranno domenica con una speciale cerimonia all’università La Sapienza di Pisa. Inoltre, Michael Bellandi, compagno della dottoressa, ha promesso che «proseguirà la sua battaglia per modificare un impianto legislativo ormai inadeguato per garantire maggiore sicurezza agli operatori della psichiatria sociale». Per quanto riguarda l’aggressore della psichiatra, Gianluca Paul Seung, oggi in carcere si svolgerà l’interrogatorio di garanzia ma molto probabilmente l’uomo si avvarrà della facoltà di non rispondere.