Aveva con sé una pistola e l’ha usata: un paziente in carico al servizio del Centro di salute mentale di Secondigliano, a Napoli, nella serata di ieri, attorno alle 19.30, ha minacciato la sua psichiatra, la dott.ssa Daniela Sorrentino, utilizzando l’arma in suo possesso. Sia la donna che l’infermiera che era con lei, sono riuscite a fuggire, chiedendo aiuto. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato. L’uomo, che ha problemi psicopatologici, è stato ricoverato.

Sotto shock la psichiatra minacciata con una pistola a Secondigliano
Il direttore generale dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, ha rilasciato le prime dichiarazioni su quanto accaduto: «La nostra dottoressa, ancora sotto shock, ma con un grande spirito di servizio, ha accompagnato il paziente in ambulanza sino all’Ospedale del mare. Un comportamento encomiabile che, ancora una volta, la dice lunga sulla professionalità e sulla qualità umana del nostro personale». L’uomo, anche durante il trasporto verso l’Ospedale del mare, ha «tenuto atteggiamenti» non consoni nei confronti della psichiatra. Verdoliva – come riportato nel comunicato – ha rinnovato il proprio sostegno e la vicinanza della direzione strategica a quanti sono esposti a episodi di violenza in servizio, ringraziando le forze dell’ordine. L’uomo intanto è stato visitato al pronto soccorso dell’Ospedale del mare e poi ricoverato nel reparto psichiatrico di diagnosi e cura del presidio ospedaliero San Giovanni Bosco per essere sottoposto a un ulteriore approfondimento psicodiagnostico.
La reazioni dei colleghi e della deputata Ricciardi
Dai direttori delle Unità di Salute Mentale di Napoli, oltre che dal direttore del Dipartimento di Salute Mentale, riunitisi questa mattina, arriva il sostegno alla collega, come confermato da Verdoliva: «Abbiamo messo a disposizione della nostra dottoressa un avvocato penalista per sporgere querela di parte e siamo pronti a costituirci parte civile in un eventuale processo». Anche la deputata 5 Stelle Marianna Ricciardi si è espressa sull’accaduto: «Purtroppo siamo davanti ad un film che si ripete ciclicamente e siamo costretti ad intervenire sul dopo mentre urgono interventi sul prima. Lo abbiamo detto e lo diremo fino allo sfinimento: occorrono più personale, maggiore organizzazione, maggiore efficienza degli strumenti a garanzia della sicurezza dei lavoratori della sanità.
Occorre urgentemente colmare le lacune dell’attuale sistema legislativo e tutelare i professionisti della salute mentale. Altrimenti staremo qui a chiederci: chi sarà il prossimo? Alle dottoressa e all’infermiera che hanno vissuto questa bruttissima esperienza vanno tutto il mio sostegno e la mia vicinanza».