Proteste nello Sri Lanka, assaltato il palazzo presidenziale
Il presidente Gotabaya Rajapaksa, ritenuto responsabile della crisi che attanaglia il Paese, è stato costretto a fuggire dalla sua residenza.
Lo Sri Lanka sta vivendo una pesantissima crisi economica, senza precedenti. Inflazione galoppante e prolungate interruzioni di corrente dall’inizio dell’anno stanno stremando i 22 milioni di abitanti della nazione insulare: in tantissimi hanno deciso di scendere in strada nella capitale Colombo, per chiedere le dimissioni del presidente Gotabaya Rajapaksa, indicato come principale responsabile della difficile situazione. La protesta è degenerata quando un nutrito gruppo di manifestanti ha fatto irruzione nel palazzo presidenziale, costringendo il capo di Stato Rajapaksa a una precipitosa fuga.
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Sri Lanka, il presidente Rajapaksa è stato scortato in un luogo sicuro
Gotabaya Rajapaksa «è stato scortato in un luogo sicuro», ha fatto sapere una fonte della Difesa, aggiungendo che «è sempre il presidente ed è protetto da un’unità militare». il primo ministro ha convocato una riunione d’emergenza del governo, riferiscono fonti ufficiali, mentre la polizia sta cercando di respingere i manifestanti con cariche, getti d’acqua e gas lacrimogeni.
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Lo Sri Lanka sta vivendo la peggior crisi economica dal 1948
Nello Sri Lanka le proteste sono iniziate ad aprile. Per chiedere le dimissioni di Gotabaya Rajapaksa, migliaia di manifestanti, stipati in autobus, treni e camion, sono arrivati a Colombo per esprimere dissenso nei confronti del presidente, a capo di un governo ritenuto corresponsabile della peggior crisi economica dal 1948, anno in cui lo Sri Lanka ha ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito. A inizio maggio si era dimesso il primo ministro Mahinda Rajapaksa (fratello del presidente), sostituito da Ranil Wickremesinghe.
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