Caso Chappelle-Netflix: ritirate le denunce di due ex dipendenti trans

Redazione
24/11/2021

B.Pagels Minor, program manager, è stata licenziata e Terra Field, programmatrice, ha rassegnato le dimissioni. Le due avevano presentato un esposto al National Labor Relations Board.

Caso Chappelle-Netflix: ritirate le denunce di due ex dipendenti trans

Le ultime novità sul fronte della protesta dei dipendenti di Netflix contro le battute transfobiche e razziste del comico Dave Chappelle nello speciale The Closer non sembrano presagire nulla di buono. Due ex impiegate transessuali del colosso dello streaming hanno deciso di ritirare le denunce e una di loro ha scelto di abbandonare il posto di lavoro. Si tratta di B.Pagels Minor, program manager, e Terra Field, ingegnere e programmatrice che, domenica 21 novembre, ha rassegnato le sue dimissioni ai vertici dell’azienda. «Le cose non sono andate come avrei voluto ma sono sollevata di aver chiuso questa brutta faccenda», ha scritto nella lettera postata anche online.

Le proteste contro Netflix e The Closer

Inserito nel catalogo della piattaforma a partire dal primo ottobre e istantaneamente schizzato ai primi posti della classifica con milioni di visualizzazioni, la stand up comedy The Closer è finita nel mirino di transgender e attivisti perché infarcito di una satira diffamatoria e offensiva per la comunità LGBTQ+. Tra scioperi e sit-in davanti agli uffici di Netflix a Los Angeles, i manifestanti (oltre un centinaio) hanno fatto sentire la propria voce per reclamare l’attenzione dell’azienda e un confronto costruttivo e pacifico con Chappelle. Nonostante i buoni propositi, i piani alti non sembrano aver mostrato segni d’apertura. Così, Field e Pagels-Minor hanno presentato un esposto al National Labor Relations Board, affermando che la compagnia avrebbe complottato contro i dipendenti per metterli a tacere ed evitare che diffondessero notizie pericolose sulle loro condizioni di lavoro. Oltre che sull’impatto dei contenuti e delle strategie di marketing del brand sulle minoranze di genere.

La difesa d’ufficio di Netflix

Netflix dal canto suo ha fatto orecchie da mercante davanti alle segnalazioni di buona parte dei componenti del suo organico e non ha mai censurato lo speciale, sostenendo, attraverso il Ceo Ted Sarandos, che programmi del genere «non si tradurrebbero in gravi conseguenze sulla vita degli interessati perché ben lontani da una propaganda che inciti all’odio e alla violenza». Non solo. Pagels-Minor ha riconosciuto pubblicamente di stata licenziata dall’azienda lo scorso mese perché accusata di aver divulgato informazioni finanziarie riservate sui costi di produzione di The Closer. Illazioni che la manager ha negato e rispedito al mittente. Da parte sua, la società ha scelto di mettere un punto alla questione con un lapidario comunicato stampa, diffuso lunedì 22 novembre: «Abbiamo risolto le divergenze tra le due parti nell’unico modo possibile, consapevoli di una mutua mancanza di fiducia. Ora speriamo di poter mettere un punto a questa storia e andare avanti».