L’ intervento a cui è stato sottoposto il londinese Steve Verze è destinato a fare la storia della medicina. Giovedì 25 novembre, i medici del Moorfields Eye Hospital hanno impiantato all’ingegnere di Hackney un occhio protesico fabbricato con la tecnica della stampa in 3D. Si tratta del primo paziente al mondo a sottoporsi a un’operazione del genere.
Occhio in 3D, una protesi realistica e poco invasiva
Progettato per garantire «una vista nitida e definita e fornire alla pupilla una percezione della profondità il più realistica possibile», il modello utilizzato sarebbe una riproduzione fedelissima dell’organo. E, soprattutto, nettamente superiore rispetto ai precedenti: generalmente dischi sui quali viene inserita un’iride vitrea dipinta a mano. Il loro inserimento nell’orbita oculare richiede procedure di gran lunga più invasive e con tempi di adattamento estremamente dilatati. Mentre, infatti, la protesi classica impone la presa di uno stampo della cavità, per quella tridimensionale è sufficiente una scansione digitale di entrambi gli occhi, utile a riprodurne un’immagine dettagliata. E, soprattutto, ad assicurare che entrambi abbiano la stessa forma e filtrino la luce allo stesso modo. Una volta scannerizzata, la fotografia degli occhi di Verze è stata inviata in Germania per la stampa, per poi essere rispedita nel Regno Unito, pronta per le ultime rifiniture dell’oculista. «Avevo bisogno di una protesi da quando ho compiuto 20 anni. Da allora mi sono sempre sentito a disagio», ha dichiarato il 47enne in un comunicato stampa ripreso dalla Cnn, «Quando uscivo di casa, mi guardavo allo specchio e non mi piaceva mai quel che vedevo. Ora sono un’altra persona. Questo nuovo occhio sembra straordinario e la tecnologia 3D mi farà fare soltanto grandi progressi».
Moorfields patient, Steve Verze, was the first person in the world to receive a digital 3D printed prosthetic eye. Fitted today, Steve says the eye looks ‘fantastic’. Read more about Moorfields pioneering work in prosthetics: https://t.co/VJc38eJUfL
— Moorfields Eye Hospital NHS Foundation Trust (@Moorfields) November 25, 2021
L’uso della tecnologia 3D per dimezzare le tempistiche
Secondo gli specialisti della struttura ospedaliera, la stampa in tre dimensioni potrebbe avviare una rivoluzione importante in campo oculistico, dimezzando il tempo necessario per mettere a punto le protesi, da sei settimane a due, massimo tre. Ecco perché, a breve, partirà una sperimentazione clinica che coinvolgerà un’ampia selezione di candidati. «Siamo davvero entusiasti di aver dato una chance a questo nuovo metodo», ha sottolineato il professor Mandeep Sagoo, responsabile del progetto, «Ripongo grandi speranze nei test che faremo nei prossimi mesi. Puntiamo a ottenere prove solide sull’efficacia di questo sistema innovativo, per fare la differenza e regalare una nuova vita ai nostri pazienti».