L’Italia e i produttori di Prosecco possono esultare. Il Parlamento europeo ha approvato in commissione Agricoltura un emendamento al nuovo regolamento sulle Dop e sulle Igp in cui si vietano nomi che evochino prodotti a Denominazione d’origine protetta. Ed è proprio il caso del Prosecco e di una battaglia tutta italiana, quella contro il vino croato dal nome Prosek. Tra le altre novità approvate, ci sono anche l’obbligo di indicare sull’etichetta il produttore, in caso di prodotti Dop e Igp, e in quest’ultimo caso anche di sottolineare l’origine della materia prima principale, qualora arrivasse da uno Paese diverso rispetto allo Stato che lo produce.

Zaia: «Prosecco deve essere tutelato»
Tra i primi a esultare c’è Luca Zaia. Il presidente del Veneto commenta l’approvazione dell’emendamento e dichiara: «È arrivato oggi un bel segnale. Che pone freno alla voglia di conquista e di distruzione identitaria delle produzioni tipiche. Il Prosecco rappresenta sicuramente un simbolo, la più grande denominazione al mondo e deve essere tutelato e protetto di fronte al suo grande palcoscenico». A fargli eco è il presidente della Commissione agricoltura alla Camera, Mirco Carloni: «Il Prosecco, prodotto Dop, è italiano e nulla ha a che fare con il vino croato, il Prosek. La simile denominazione avrebbe potuto danneggiare la nostra produzione. L’unanimità espressa dagli eurodeputati per l’approvazione al nuovo regolamento sulle Dop e Igp ha dimostrato l’interesse generale degli Stati membri a voler difendere la qualità dei prodotti agricoli, anche del nostro Made in Italy».

De Castro: «Eliminate falle del sistema»
A parlare dell’emendamento e più in generale del testo approvato è il relatore Paolo De Castro, europarlamentare del Pd: «Il Parlamento europeo continua a far evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza bisogno di investire alcun fondo pubblico, rafforzando il ruolo dei consorzi, la protezione di Dop e Igp, e la trasparenza verso i consumatori. Nel testo adottato abbiamo introdotto l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop e Igp il nome del produttore e, per i prodotti Igp, l’origine della materia prima principale. Non solo, su spinta dei nostri produttori di qualità, abbiamo potuto eliminare quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre indicazioni geografiche, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o addirittura del Prosek made in Croazia. In particolare, è stato chiarito come menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp».