La Commissione europea ha annunciato la decisione di dare il via libera al riconoscimento dell’indicazione geografica protetta del vino croato Prosek. La richiesta è stata accolta e verrà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.
Prosek o Prosecco?
La procedura era stata avviata quest’estate scatenando malumori e dissensi tra autorità e istituzioni italiane. Secondo l’Italia il riconoscimento del Prosek mette a rischio l’unicità del nostro Prosecco.
«Siamo di fronte a un gravissimo colpo a uno dei pilastri del nostro made in Italy nel mondo il Prosecco – ha dichiarato l’eurodeputata leghista Rosanna Conte – Per quanto Bruxelles si ostini a dire il contrario, è palese come il riconoscimento del Prosek croato costituisce una grave forma di concorrenza sleale al nostro vino. Mette inoltre in discussione il meccanismo di tutela dei prodotti Dop e Igp”.
Due mesi per il ricorso
L’Italia ha ora due mesi di tempo per presentare ricorso.
«La decisione della Commissione Europea sul riconoscimento dell’indicazione geografica protetta del vino croato Prosek è sbagliata – ha fatto sapere in una nota il ministero delle politiche agricole – Il Ministero si è già opposto a questo riconoscimento. Utilizzerà ogni argomentazione utile per respingere la domanda di registrazione promossa dalla Croazia. L’Italia potrebbe appellarsi anche ai principi di tutela espressi dalla Corte di Giustizia in casi analoghi. Uno dei più recenti è il caso dello Champanillo spagnolo».
Il Prosecco italiano è patrimonio dell’Umanità
Il Governatore del Veneto Luca Zaia ricorda inoltre che il prosecco italiano è protetto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità e la commissione avrebbe il dovere di tutelare i propri beni più preziosi.
Dalla Croazia, d’altro canto, sottolineano che, a parte il nome, il Prosek non ha nulla a che fare con il prosecco italiano e che non è un caso di imitazione o concorrenza sleale verso un prodotto del nostro paese.
Ogni anno in Italia vengono prodotte oltre 620 milioni di bottiglie prodotte dalle tre Do del Prosecco.
Di queste, 370 milioni vengono esportate. Il mercato dello sparkling tricolore è il più famoso nel mondo.