Profughi ucraini, l’Italia nega lo status di rifugiato a chi è arrivato prima della guerra

Redazione
01/04/2022

Lo racconta una donna ucraina, che vive in provincia di Pisa da 15 anni: ha fatto venire i genitori nel nostro Paese quando la situazione si stava facendo tesa.

Profughi ucraini, l’Italia nega lo status di rifugiato a chi è arrivato prima della guerra

L’Italia, come il resto d’Europa, si sta dando da fare per aiutare i profughi ucraini, in fuga dal loro Paese attaccato dalla Russia. Nella catena della solidarietà, però, qualcosa si è inceppato. A raccontarlo all’Adnkronos è Irina Adriukhina, originaria di Kiev: il nostro Paese starebbe infatti negando il permesso di soggiorno a chi è arrivato in Italia anche solo pochi giorni prima dello scoppio della guerra.

Il racconto di Irina, che vive in Italia da 15 anni

Irina Adriukhina vive da 15 anni in provincia di Pisa. Nei giorni in cui la tensione stava aumentando, con le truppe russe ammassate al confine con l’Ucraina, ha convinto i genitori a venire in Italia, per precauzione. È successo prima del 24 febbraio, giorno dell’attacco russo. L’intenzione, spiega all’Adnkronos, «era quella di farli poi rientrare l’8 marzo, ma purtroppo le cose sono precipitate». I due avevano anche già il biglietto di ritorno. Ma, ovviamente, non sono mai tornati in Ucraina.

Profughi ucraini, l’Italia nega lo status di rifugiato a chi è arrivato prima della guerra. Ecco cosa sta succedendo.
L’Italia sta negando lo status di rifugiato a chi è arrivato prima della guerra (Omar Marques/Getty Images)

Irina, i genitori costretti a chiedere asilo politico

Così come i genitori di Irina, sono diversi gli ucraini che hanno deciso di fare i bagagli, potendo magari fare affidamento su un parente già stabile fuori dal confine, quando la situazione si stava scaldando. Il problema, spiega, è che «il Governo italiano ha fatto uscire l’articolo 20 in base al quale viene rilasciato il permesso di soggiorno per un anno come rifugiato di guerra ai cittadini ucraini», ma a tutti coloro che sono arrivati qualche giorno prima, come i suoi genitori, non viene rilasciato questo tipo di permesso: «Sono costretti invece a richiedere asilo politico in base all’articolo 19, con il conseguente ritiro del passaporto e l’impossibilità di rientro in patria».

Profughi ucraini, l’Italia nega lo status di rifugiato a chi è arrivato prima della guerra. Ecco cosa sta succedendo.
Profughi ucraini in fuga dalla guerra (Jeff J Mitchell/Getty Images)

Non finisce qua. «Non hanno diritto ad alcun tipo di aiuto come altri profughi ucraini arrivati in Italia dal 24 di febbraio e non possono lavorare. In tanti sono in questa situazione», ha aggiunto Irina Adriukhina. «All’Ufficio Immigrazione di Pontedera, in provincia di Pisa, è stato detto ai miei genitori che se non vogliono richiedere asilo politico possono stare in Italia 90 giorni, considerati turisti, e al 91esimo se il Governo non fa uscire altri decreti devono per forza richiedere asilo politico». Insomma, non possono né lavorare in Italia, né tornare in Ucraina nel caso il conflitto dovesse cessare. Una situazione kafkiana, che potrebbe durare mesi: «Sono rifugiati anche loro e hanno diritto alla stessa protezione temporanea, pur avendo lasciato l’Ucraina pochi giorni prima dell’invasione russa».