«Oggi è un giorno tristissimo per la comunità scientifica del settore AGR/08. Il Prof. Giuseppe Provenzano ha perso la vita in un incidente stradale durante il suo rientro dall’Egitto, in cui si era recato per una collaborazione scientifica che lo vedeva impegnato in un progetto di ricerca. Nulla ci prepara al dolore e meno che mai quando gli eventi dolorosi ci travolgono con una simile intensità». Così un collega del professor Provenzano saluta il docente dell’Università di Palermo morto durante la sua ricerca in Egitto.
Giuseppe Provenzano, il professore di Palermo è morto in Egitto
«Oggi è un giorno tristissimo per la comunità scientifica dell’Università di Palermo. Nulla ci prepara al dolore e meno che mai quando gli eventi dolorosi ci travolgono con una simile intensità» lo ricorda l’ateneo siciliano. «Ha svolto attività di ricerca nell’ambito dei settori dell’Irrigazione e dell’Idrologia Agraria, che si è concretizzata in oltre cento pubblicazioni in prevalenza internazionali. Ha coordinato diversi progetti di ricerca finanziati dall’Università di Palermo, dalla Regione Sicilia, dal MUR nonché dalla Comunità Europea. Nella sua attività di ricerca ha fornito contributi di riconosciuto rilievo internazionale, soprattutto nell’ambito della gestione delle risorse idriche in agricoltura, con l’impiego di modellistica agro-idrologica avanzata e di sensoristica di ultima generazione» conclude l’università.

Proprio per motivi di studio il docente si era recato in Egitto. «Oltre che per la sua levatura scientifica e per la straordinaria dedizione all’attività didattica, il prof. Provenzano si è sempre distinto per le sue doti umane, testimoniate anche da una particolare attenzione allo sviluppo di alcuni Paesi dell’Africa quali il Burundi» ha ricordato un altro collega.
La ricerca in Egitto
Provenzano era stato inserito tra gli esperti dell’Unione Europea per la valutazione dei progetti di ricerca. Aveva lavorato anche in una rivista della Oxford University, poi a Madrid e Lleida.

Purtroppo un gravissimo incidente stradale in Africa non gli ha consentito di tornare nella sua Palermo, dove era amato da studenti e colleghi.