Si chiama Ruggero Freddi ed è stato cacciato, senza motivazioni, dall’Università La Sapienza di Roma perché in passato era stato un attore di film porno. Dopo aver intentato una causa contro l’ateneo, ora vinta, il professore sarà risarcito.
Prof cacciato dalla Sapienza per il passato da attore porno
Il protagonista di questa vicenda è un ex docente dell’ateneo romano. Ha due lauree, una in Ingegneria e una in Matematica, ma nel suo passato c’è anche una carriera come porno attore gay negli Stati Uniti. Nel 2019 era stato allontanato dall’Università Sapienza, pare proprio per questa sua carriera considerata comoda dall’ateneo. Attore di film hard, Ruggero Freddi aveva deciso di cambiare vita dedicandosi alla sua grande passione per l’insegnamento. Già nel 2017, quando l’uomo organizzò in ateneo un incontro sull’Hiv insieme al collettivo studentesco, iniziò però a dare fastidio.

Pochi mesi dopo il docente vinse un bando. «Arrivo secondo, ma faccio ricorso perché la persona arrivata prima aveva commesso un errore formale. Viene esclusa, ma la graduatoria non viene fatta scalare», racconta Freddi. «Venne rifatto il bando di nuovo, tutto legale, ma inizio a pensare, tra me e me, che c’è qualcosa che non va», aggiunge. I sospetti furono fondati. Dopo l’allontanamento dall’università, Ruggero Freddi ha cambiato vita diventando un data analyst.
Cacciato dalla Sapienza: vince la causa
La facoltà, dopo avergli chiesto di tenere il corso di Analisi Matematica 1, nel 2019 aveva deciso di allontanarlo senza un apparente motivo. Poi per un certo periodo di tempo ha smesso di pagarlo per le ore lavorate, senza alcuna giustificazione. Di qui la decisione di ricorrere al tribunale che, il 24 gennaio scorso, gli ha dato ragione e ha condannato La Sapienza per ingiustificato arricchimento. All’uomo sono stati riconosciuti 2,500 euro per le ore di insegnamento lavorate e l’ateneo dovrà pagare la sanzione di 1.500 euro per «l’atteggiamento di ingiustificata chiusura». Impossibile dimenticare quando i legali dell’università chiesero all’uomo di rimuovere ogni contenuto riconducibile al suo passato e di non associare il suo nome a quello dell’università.