Giovanni Donzelli finisce in un fascicolo della Procura di Roma. Dopo l’esposto presentato dal parlamentare dei Verdi Angelo Bonelli su quanto affermato dal deputato di Fdi in merito ad Alfredo Cospito, sono state aperte le indagini. In aula Donzelli ha «reso pubbliche intercettazioni ambientali del Dap tra esponenti della ‘ndrangheta e della camorrista con Alfredo Cospito» e il reato ipotizzato è ora di rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio. Immediata la risposta di Andrea Delmastro. Il sottosegretario alla Giustizia difende il collega di partito e afferma che le informazioni da lui citate in aula «non erano secretate» ma frutto di «una relazione del Dap».
L’intervento di Donzelli contro Cospito e il Pd
Donzelli aveva attaccato sia il Partito Democratico sia l’anarchico Alfredo Cospito, attualmente in condizioni di salute critiche dopo oltre 100 giorni di sciopero della fame al 41 bis. Il suo intervento ha animato il dibattito: «Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei Casalesi diceva, incontrando Cospito, che pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato, che sarebbe l’abolizione del 41-bis. Cospito rispondeva: “Dev’essere una lotta contro il 41-bis, per me siamo tutti uguali”. Il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora voglio sapere, Presidente, se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia. Lo vogliamo sapere in quest’Aula, oggi!».

Delmastro: «Mai dato informazioni secretate»
E con Donzelli finisce sotto attacco anche il sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro. Proprio mentre veniva resa pubblica la notizia del fascicolo aperto dalla Procura, il sosttosegretario ha ribadito che «si tratta di atti presenti legittimamente al ministero» e che le informazioni «erano contenute in una relazione del Dap, fatta per dare la possibilità al governo di fare le scelte più opportune. Se me le avesse chieste Giachetti, avrei fatto lo stesso, le avrei date a lui come a Donzelli, trattandosi di un documento non secretato. Se il Parlamento chiede al governo delle cose, il governo risponde». Delmastro insiste: «Le informazioni non erano secretate». E poi, a chi gli domanda se intende dimettersi, come chiesto sia a lui sia a Donzelli dai partiti d’opposizione, risponde: «Secondo voi, il giorno che sono minacciato di morte dai terroristi posso anche solo pensare di dimettermi?».

Salvini li blinda: «Non in discussione per una polemica di un pomeriggio»
E proprio sulle dimissioni chieste a Donzelli e Delmastro è intervenuto anche il vicepremier Matteo Salvini. «Non penso che si possano mettere in discussione incarichi così importanti per una polemica parlamentare di un pomeriggio», ha dichiarato. E ancora: «Conto che finisca il tutto con una stretta di mano. Tutti contribuiscano a non accendere il clima e a stemperare i toni». Non ha parlato direttamente della vicenda, invece, la premier Giorgia Meloni, che su Twitter ha voluto esprimere solidarietà alla troupe di Rai2, guidata dal giornalista Stefano Fumagalli, che ha mostrato le immagini della «aggressione subita ieri davanti al carcere di Opera». La presidente dichiara: «Non arretriamo davanti a intimidazioni e minacce».
Tengo ad esprimere totale solidarietà al giornalista Stefano Fumagalli e alla troupe del Tg2 per l’aggressione subita ieri davanti al carcere di Opera. Ringrazio le Forze dell’ordine per essere intervenute evitando il peggio. Non arretriamo davanti a intimidazioni e minacce.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) February 1, 2023