Simbolo d’amore per eccellenza, il bacio potrebbe essere molto più antico di quanto finora si pensasse. Due ricercatori delle università danesi di Copenaghen e Aalborg ne hanno individuato tracce in antichi testi mesopotamici di circa 4500 anni fa. Oltre che emblema di sentimento e attrazione, il bacio era ampiamente diffuso nei rapporti di amicizia e in famiglia. Difficile inoltre che il bacio sia nato all’interno di una comunità precisa, ma è molto più probabile che fosse pratica comune in molteplici culture. Inoltre, stando ai resoconti medici dell’epoca, fu verosimilmente vettore per virus e infezioni batteriche. La ricerca è disponibile integralmente sulla rivista Science.

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Tracce del primo bacio della storia scoperte in antichi testi cuneiformi
Lo studio è opera di Troels Pank Arbøll, docente di storia della medicina a Copenaghen, e di Sophie Lung Rasmussen del dipartimento di chimica e bioscienza ad Aalborg. I due hanno potuto analizzare diversi testi cuneiformi su tavolette di argilla provenienti dalla Mesopotamia, area fra il Tigri e l’Eufrate corrispondente agli odierni Iraq e Siria. «Ne sono giunte a noi migliaia», ha sottolineato Arbøll al Guardian. «Tutte contengono chiari esempi di bacio come arte dell’intimità romantica, ma anche di relazioni familiari e di amicizia». Secondo gli esperti, tuttavia, non bisognerebbe considerare la Mezzaluna fertile come culla del primo bacio della storia. Si tratterebbe invece di una pratica comune in diverse culture antiche, che si sarebbe sviluppata di pari passo in varie zone fino a divenire universale. Basti pensare che bonobo e scimpanzé, le scimmie più simili all’uomo, utilizzano il bacio come mezzo per gestire le relazioni sociali bel branco.
Humanity's earliest recorded kiss occurred in Mesopotamia 4,500 years ago, claims new study @uni_copenhagen @sciencemagazine https://t.co/0eNHbNJh5m
— Phys.org (@physorg_com) May 18, 2023
Importante differenziare tuttavia il bacio romantico-sessuale da quello amichevole-genitoriale. Mentre il secondo sarebbe diffuso in tutte le società, il primo è tipico delle di quelle stratificate. Come si legge nella ricerca su Science, si è evoluto nel tempo allo scopo di valutare l’idoneità di un partner attraverso segnali chimici come saliva e respiro, facilitando di pari passo l’eccitazione sessuale. Un carattere che diversi testi della Mesopotamia presi in analisi confermano, anche se circoscrivono le effusioni quasi esclusivamente alle coppie sposate. Lo dimostra soprattutto una tavoletta del 1800 a.C., in cui una donna nubile rifiuta di baciare un uomo in particolare. Spicca anche la pudicizia nel gesto, che sembra non fosse approvato in pubblico.
Non solo effusioni amorose, il contatto fra le labbra ha agevolato malattie
I due ricercatori hanno confermato inoltre che, oltre al carattere passionale, il bacio ebbe un importante ruolo nella diffusione di virus e malattie. Su tutte, l’herpes simplex 1 (HSV-1), principale causa dell’herpes labiale e della difterite, infezione batterica altamente contagiosa. Alcuni testi mesopotamici infatti fanno riferimento al bu’shanu, decritta con caratteristiche che ricordano molto da vicino l’herpes moderna. Si legge, tra le altre cose, di vesciche all’interno e intorno alla bocca. Occorre tuttavia prendere tutte le info con le pinze, in quanto le scritture dell’epoca spesso subivano l’influenza delle istituzioni religiose. Arbøll e Rasmussen hanno infine anticipato l’arrivo di nuovi studi nella paleogenetica che nel prossimo futuro potranno risultare cruciali per approfondire le conoscenze e le attuali scoperte.