Primarie del Pd il 12 marzo, Letta: «Il partito sarà rinnovato profondamente»

Debora Faravelli
28/10/2022

Le candidature alla segreteria nazionale dovranno essere presentate entro il 28 gennaio 2023: «Non sarà l'ennesimo cambio di segretario ma qualcosa di più profondo».

Primarie del Pd il 12 marzo, Letta: «Il partito sarà rinnovato profondamente»

Nella sua relazione alla direzione del Partito Democratico in corso al Nazareno, Ernico Letta ha confermato che la data per le prossime primarie potrebbe essere il 12 marzo 2023. Il suo auspicio è quello di avere, a gennaio, l’opportunità di elaborare un manifesto di valori e di principi per far sì che, immediatamente dopo, ci si confronti fra gli aderenti per votare i candidati e le candidate, due dei quali – i più votati dagli iscritti – si sfideranno al rush finale.

Le primarie del Pd si terranno il 12 marzo

Il segretario dem ha precisato che il 7 novembre si comincerà con l’appello mentre a metà mese l’assemblea voterà gli aggiustamenti allo Statuto necessari e il regolamento congressuale. Il primo passo in direzione del Congresso sarà un appello alla partecipazione: «Per renderla più larga propongo che si possa aderire fino all’ultimo momento utile. Se dicessimo: partecipa solo chi è iscritto domattina, restringeremo molto la platea. Ovviamente, alla parte finale delle primarie per definizione possono partecipare tutti coloro che voglio farlo».

Enrico Letta (Getty Images)

Le candidature alla segreteria nazionale dovranno essere presentate entro il 28 gennaio 2023. Fino ad allora proseguirà il dibattito interno, senza nomi. Alcuni esponenti, come Stefano Bonaccini, avrebbero preferito anticipare la data delle primarie: «Proverei ad accelerare un po’ per evitare di dare l’idea che perdiamo mesi a discutere di noi, mentre c’è qualcun altro che si occupa di risolvere i problemi dei cittadini». Il suo è uno dei nomi in lizza per la candidatura (e anche il più votato dagli iscritti, secondo un sondaggio di Repubblica) insieme a quello di Elly Schlein.

Proprio per trovare un profilo alternativo al governatore dell’Emilia-Romagna, altri democratici come Francesco Boccia avevano optato per prendere tempo: «Scegliere un segretario in provetta non fa bene al Pd e alla politica». In ogni caso, ha precisato Letta, questa volta non si tratterà dell’ennesimo cambio di segretario ma di qualcosa di più profondo che darà vita ad un nuovo Partito Democratico.

Enrico Letta (Getty Images)

«Non ci facciamo prendere in giro»

Lo stesso si è infine espresso sul governo, affermando che il PD sarà sempre disponibile a coordinarsi con le altre opposizioni ma non a farsi prendere in giro o a inseguire chi ha altre agende – quella parte di opposizione, cioè, «che ha già spostato le tende accanto alla maggioranza». Il riferimento è a Matteo Renzi, definito una stampella della maggioranza perché in Senato «ha fatto un discorso di opposizione passando tre quarti del tempo a parlare male dell’opposizione».