Il progetto politico di Evgeny Prigozhin sta cominciando a prendere forma. A partire da San Pietroburgo, dove la compagnia di mercenari ha inaugurato a novembre il proprio quartier generale. Prigozhin, riferiscono a Meduza fonti vicine al Cremlino, vorrebbe mettere le mani sulla filiale locale di Russia Giusta, partito di centrosinistra che nel 2018 è passato dall’opposizione a Putin a sostenerlo, appoggiando l’aggressione dell’Ucraina. Se l’impresa riuscisse, l’imprenditore potrebbe usare questo sua nuova arma per battere il governatore di San Pietroburgo Alexander Beglov, mettendo così fine a una lunga guerra personale. L’amministrazione comunale, infatti, è sempre stata riluttante a concedere appalti al “cuoco di Putin” che a sua volta aveva denunciato il governatore non ottenendo però alcun risultato. Nonostante questo Prigozhin non si è mai dato per vinto e con Russia Giusta potrebbe risolvere politicamente e una volta per tutte il conflitto con Beglov.

Le mire politiche di Prigozhin: creare un partito di destra, anti-casta e populista
Ma le mire di Prigozhin vanno ben oltre la Neva. Già nell’autunno del 2022 circolavano voci sul progetto del fondatore della Wagner di creare un movimento conservatore con l’idea di farne un partito anti-élite. «Prigozhin è uno che impara velocemente», riferiva una fonte sempre Meduza. «Può presentarsi come un cittadino del popolo che chiede uguaglianza». Oltre alla retorica anti-casta, Prigozhin punterebbe sul revanscismo, sul desiderio di vendetta per i fallimenti dell’esercito in Ucraina di cui gli unici responsabili sono, sempre a suo dire, i membri della stessa élite, compreso il ministro della Difesa Sergei Shoigu (che non a caso aveva tagliato i contratti ministeriali alla sua Concord). «È interessato alla politica, ha una squadra di spin doctor», hanno confermato ora le fonti al sito indipendente. «Prima delle elezioni alla Duma di Stato, stava valutando se investire in Rodina (un partito di destra radicale populista, ndr) a livello federale. A quanto pare, ha cambiato idea».

L’alleanza con Prigozhin conviene anche al leader di Russia Giusta Mironov
Anche al leader di Russia Giusta Sergei Mironov potrebbe convenire un’alleanza con Prigozhin. La sua influenza politica è infatti limitata e negli ultimi anni è stata alimentata solo dal fatto di essere una vecchia conoscenza di Putin. Il loro rapporto risale agli Anni 90 quando l’attuale presidente era vice dell’allora sindaco di San Pietroburgo Anatoly Sobchak e Mironov era vicepresidente dell’assemblea legislativa della città. Da allora però i loro rapporti si sono rarefatti, dunque Mironov per stare a galla ha bisogno di un altro sponsor. A spingere per una intesa tra Mironov e Prigozhin sarebbe un altro big di Russia Giusta: l’ex ufficiale Ruslan Tatarinov, vicino alle forze di sicurezza e partito per il fronte nell’autunno 2022. Vero è che il 10 aprile scorso Prigozhin e Mironov si sono incontrati con tanto di photo opportunity per discutere dell’«operazione militare speciale, della situazione socio-politica del Paese e della sua città natale di San Pietroburgo», anche se a marzo il leader di Russia Giusta aveva smentito l’interesse del capo della Wagner per la politica. Qualche mese prima però, il 20 gennaio, con un tweet Mironov aveva ringraziato pubblicamente Prigozhin per avergli inviato un macabro souvenir. Si trattava della mazza con il logo della Wagner usata dai mercenari per giustiziare i disertori o chi si rifiuta di combattere (come nel caso di Evgeny Nuzhin, 55enne brutalmente assassinato con il placet di Progozhin). «Grazie a Evgeny Prigozhin per il regalo», aveva twittato il presidente di Russia Giusta. «È uno strumento utile. Con il suo aiuto, tutti insieme sfonderemo le ridotte dei nazisti che hanno deciso di distruggere il nostro Paese. Facciamo capire a tutti i nostri nemici che non avranno successo. Il futuro della Russia dipende da noi».
Благодарю Евгения Пригожина за подарок. Это полезный инструмент. С его помощью все вместе мы пробьём редуты нациков, поставивших своей целью уничтожение нашей страны. Пусть все наши недруги осознают, что у них ничего не получится. От нас зависит будущее России.
России быть! pic.twitter.com/B5i8dBKdlf
— Сергей Миронов (@mironov_ru) January 20, 2023
Il Cremlino cercherà di bloccare i piani di Prigozhin
Sempre secondo altre fonti vicine all’Amministrazione presidenziale, difficilmente il Cremlino permetterà a Prigozhin di prendere il controllo su un partito. Anche se solo con l’obiettivo di regolare i conti con il governatore di San Pietroburgo. Beglov infatti ha buoni rapporti con Sergei Kiriyenko, responsabile degli affari interni a Mosca e, come sottolinea un’analisi di Carnegie Russia, attualmente uno dei funzionari più ascoltati dal presidente grazie al suo sforzo di diffondere la propaganda putiniana nelle scuole. Kiriyenko dal canto suo considera Prigozhin «ingestibile». Senza dimenticare le continue accuse di Prigozhin a Shoigu e al capo di Stato maggiore Valery Gerasimov per la presunta mancanza di rifornimenti ai suoi uomini. Difficile dunque che il fondatore della Wagner trovi la strada spianata. Molto però dipenderà dall’andamento della guerra in Ucraina e dai risultati ottenuti dalla Wagner.
L’alleanza con Prigozhin spacca il gruppo di Russia Giusta a San Pietroburgo
L’avvicinamento tra Prigozhin e Mironov intanto un effetto lo ha già ottenuto. A inizio aprile, quattro deputati sanpietroburghesi di Russia Giusta hanno annunciato il loro addio alla formazione. Tra questi Marina Shishkina, a capo del partito locale dal 2017, che si è dimessa anche dall’incarico di vicepresidente dell’Assemblea legislativa della città. «Un tempo mi ero iscritta a un partito socialdemocratico, con una idea di giustizia sociale», ha dichiarato. «Un partito dei politici intellettuali e professionisti, nato nella San Pietroburgo aperta, tollerante e illuminata. Sfortunatamente, ora l’attuale agenda del partito si è spostata in una direzione che non corrisponde alla mia comprensione dell’idea di giustizia». Nemmeno due mesi prima, Shishkina aveva criticato apertamente l’avvicinamento a Prigozhin al suo leader Mironov che, parlando alla Duma, aveva addirittura definito la Wagner «un’eroica formazione militare». Pochi giorni dopo Mironov pubblicava il tweet con la mazza Wagner ricevuta in regalo.