Prigozhin: «La Russia ha interferito nelle elezioni Usa»

Redazione
07/11/2022

L’ammissione del “cuoco di Putin”, fondatore del Gruppo Wagner, è arrivata alla vigilia delle Midterm Elections. I troll che sul web diffondono sfiducia nei confronti del partito democratico, ha spiegato, agiscono «attentamente, con precisione, chirurgicamente»

Prigozhin: «La Russia ha interferito nelle elezioni Usa»

L’influente uomo d’affari russo Yevgeny Prigozhin, fondatore della milizia paramilitare Gruppo Wagner, ha ammesso di aver interferito in passato nelle elezioni statunitensi. Il “cuoco di Putin” (conobbe lo zar grazie alla sua attività di catering a San Pietroburgo), accusato già in passato di gestire una “fabbrica di troll” per influenzare l’esito delle votazioni in diversi Paesi occidentali, lo ha affermato quando gli è stato chiesto di commentare un rapporto di Bloomberg secondo cui la Russia avrebbe messo lo zampino nelle elezioni di Midterm: «Signori, abbiamo interferito, stiamo interferendo e interferiremo». Quanto al “come”, Prigozhin ha detto ironicamente: «Attentamente, con precisione, chirurgicamente».

Il fondatore del Gruppo Wagner, Prigozhin: «La Russia ha interferito nelle elezioni Usa». L'ammissione alla vigilia delle Midterm.
L’auto di un sostenitore di Trump: l’ex presidente è pronto a ricandidarsi (Getty Images)

L’annuncio è arrivato alla vigilia delle elezioni di metà mandato

L’annuncio è arrivato nell’ultimo giorno di campagna elettorale, proprio alla vigilia delle elezioni parlamentari negli Stati Uniti d’America, che daranno forma al resto del mandato del presidente Joe Biden e che, in esito di vittoria repubblicana, potrebbero aprire la strada al ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. E in effetti, come ha sottolineato nei giorni scorsi il New York Times, come successo per le elezioni presidenziali del 2016, anche in vista di queste Midterm Elections sono emerse prove del tentativo russo di diffondere sfiducia nel sistema politico statunitense.

Il fondatore del Gruppo Wagner, Prigozhin: «La Russia ha interferito nelle elezioni Usa». L'ammissione alla vigilia delle Midterm.
Joe Biden e Barack Obama durante un comizio a Philadelphia (Getty Images)

I post dei troll russi si cono concentrati sulle piattaforme social minori

Sei anni fa, secondo le stime di Facebook furono 126 milioni i post russi fraudolenti pubblicati sulle piattaforme online. E da tre mesi a questa parte, come cellule dormienti, numerosi account sono stati riattivati, nel tentativo di influenzare le elezioni. Il “ritorno dei troll” ha preso di mira, soprattutto, gli sforzi del partito democratico nel supportare l’Ucraina contro la Russia, concentrandosi sulle piattaforme “minori” Gab, Parler, Getter, dove in nome della libertà di parola la moderazione è più blanda. Molti degli account impegnati in questa campagna e adesso riattivati erano stati già usati dall’organizzazione Newsroom for American and European Based Citizens, collegata in passato da Meta alle campagne di informazione russe gestite dalla Internet Research Agency, la “fabbrica dei troll russi” che ha sede a San Pietroburgo. E, proprio nella città natale di Putin (nonché di Prigozhin), il Gruppo Wagner ha appena inaugurato la sua prima sede ufficiale, un quartier generale ad alto tasso tecnologico: ospiterà i vertici della milizia mercenaria, ma anche startup patriottiche, fungendo da incubatore. E troll? A questo punto non è da escludere.