Vedrai solo l’arcobaleno

Fabrizio Grasso
08/06/2021

Da Sense8 a Tales of the city, da It's a Sin a Halston fino a Pose: dieci serie tivù per celebrare il mese del Pride.

Vedrai solo l’arcobaleno

Giugno è il mese del Pride, l’orgoglio LGBT+. Fra sfilate e manifestazioni – quest’anno, dopo lo stop del 2020, timidamente in presenza causa pandemia – perché non celebrare i diritti anche guardando una serie tivù? Ecco 10 titoli da scoprire o rivedere all’insegna dell’Arcobaleno.

Queer as Folk 

Queer as Folk è una serie britannica trasmessa dal 1999 al 2000 e composta da 10 episodi, disponibile su Netflix e Infinity. Narra la vita di tre ragazzi omosessuali nei pressi del Gay Village di Canal Street a Manchester e vede fra i protagonisti i giovani Aidan Gillen (Ditocorto nella serie HBO Game of Thrones) e Charlie Hunnam (Sons of Anarchy). Criticata in patria per alcune scene troppo esplicite, fu acquistata in Italia da La7 ma non andò mai in onda a causa delle polemiche. Esiste anche un remake statunitense della serie, prodotto nel 2000 e ambientato a Pittsburgh, che riuscì a sopravvivere per cinque stagioni fino al 2005. Seguendo le vite di cinque uomini gay americani, le due versioni di Queer as Folk sono drammi avvincenti pieni di sesso, droga, avventura, amicizia e amore, che tuttavia affrontano a 360 gradi il mondo omosessuale nei primi anni del nuovo millennio.

Transparent

La serie tivù Transparent, prodotta da Amazon Studios e andata in onda in Italia sia su Prime Video che su Sky Atlantic, vanta quattro stagioni più un film musicale conclusivo. La storia ruota attorno alla figura di Maura, un ex professore di scienze politiche che vive con un dissidio interiore a causa della sua omosessualità. Una volta giunto alla vecchiaia, è ormai stanco di nascondersi e lascia che il suo sentirsi donna prenda il sopravvento, provocando tuttavia un vero e proprio tornado in famiglia. La serie, con protagonista Jeffrey Tambor, ha ricevuto anche due nomination ai Golden Globes del 2015 e 2016, e ben otto Emmy Awards, i premi più prestigiosi per il piccolo schermo.

When We Rise 

La miniserie When We Rise, scritta e ideata dal regista premio Oscar Dustin Lance Black, noto attivista LGBT e compagno del campione di tuffi Tom Daley, è stata trasmessa in Italia da Sky Cinema Uno nel 2017 mentre oggi è disponibile su Disney+. Il progetto, che si pone a metà fra una serie e un documentario, è un vero e proprio excursus storico delle battaglie per i diritti omosessuali che pone le sue radici proprio nel lontano 1969, anno dei famosi moti di Stonewall di New York. Ispirata dal romanzo When We Rise: My Life in the Movement di Cleve Jones è un vero e proprio racconto storiografico delle lotte, delle tensioni e delle gioie ottenute negli ultimi decenni dal movimento LGBT in tutto il mondo. Fra gli interpreti anche Guy Pearce e Whoopi Goldberg.

Sense8

Scritta e ideata dalle sorelle Lana e Lilly Wachowski, già registe della trilogia cult Matrix, la serie prodotta da Netflix Sense8 appartiene al genere fantascientifico, e ruota attorno alla vita di otto estranei che provengono da luoghi diversi e appartengono a culture lontanissime tra loro. Il gruppo è però collegato da una strana e ignota connessione extrasensoriale che porta i suoi membri a comunicare in modi che nessuno aveva ancora sperimentato e pensato. Sense8 conta soltanto due stagioni e un film/episodio speciale conclusivo, ma è stata molto apprezzata da fan e critica.

Pose

Ideata fra gli altri da Ryan Murphy, mente alle spalle di grandi successi come Glee e American Horror Story, Pose è una serie di tre stagioni (due su Netflix) prodotta da FX nel 2018 e trasmessa in Italia da Netflix dal 2019. La serie si concentra sulla vita della comunità gay e queer di New York a cavallo tra gli Anni 80 e 90, impegnata nella diffusione della cosiddetta “ball culture” e del vogueing, uno stile di ballo poi portato alla ribalta da Madonna (per gli appassionati consigliamo il documentario Paris is burning). Stravagante e fuori dagli schemi, Pose tratta apertamente temi come Aids, prostituzione, abuso di droga ed emarginazione sociale. Accolta benissimo dalla critica, la serie ha ottenuto due Golden Globe nel 2019 tra cui anche quello come Miglior serie drammatica.

 

Tales of The City

Più articolata la composizione di Tales of The City, con quattro miniserie prodotte e distribuite da Netflix fra il 1993 e il 2019. Nel cast Laura Linney (Ozark) ed Elliot Page (Juno). Tales of The City si concentra sul concetto di famiglia: sia quella dove si nasce che quella in cui si cresce. Al centro San Francisco e gli abitanti della grande casa di Barbary Lane, il regno di Anna Madrigal, una splendida Olimpia Dukakis (scomparsa lo scorso primo maggio).

Special 

Di tutt’altra natura rispetto alle precedenti è Special, serie tivù statunitense distribuita da Netflix e basata sul libro I’m Special: and Other Lies We Tell Ourselves, edito nel 2015, di Ryan O’Connell, che è anche interprete e regista della stessa serie. La serie è co-prodotta da Jim Parsons (Sheldon di The Big Bang Theory) e racconta la vita di Ryan, 30enne gay affetto da una lieve paralisi cerebrale. Stanco di vivere nell’ombra, costretto a sottostare alle esigenze di sua madre, decide di trasferirsi e iniziare un nuovo lavoro e così una nuova vita. Basata sulle memorie dello stesso O’Connell, Special ha il potere di sdoganare due temi forti come la disabilità e l’omosessualità grazie al coraggio e alla forza del suo regista e protagonista. La seconda e ultima stagione è stata rilasciata su Netflix lo scorso 20 maggio.

Halston 

Halston è la nuova miniserie Netflix interamente dedicata alla figura dello stilista americano Roy Halston Frowick, che vede tra i produttori esecutivi Ryan Murphy. L’opera, adattamento del libro Simply Halston di Steven Gaines uscito nel 1991, ripercorre la vita e la carriera istrionica di una delle icone della moda degli Anni 70, che sul piccolo schermo ha il volto di Ewan McGregor. L’uomo, assiduo frequentatore della vita mondana di Manhattan e di locali come lo Studio54, amico intimo di Andy Warhol, morì nel 1990 di Aids. Disponibile su Netflix dallo scorso 14 maggio.

https://www.youtube.com/watch?v=yOEAAFc8FA8

It’s a Sin

Disponibile sulla piattaforma Starz Play soltanto dal primo giugno, It’s a Sin è composta da cinque episodi in uscita a cadenza settimanale e racconta le difficoltà della società gay nell’Inghilterra degli Anni 80. In quel periodo, le notizie allarmanti sull’Aids che provengono dagli Stati Uniti vengono bollate come dicerie, fin quando la malattia non inizia a prendere piede anche nel Regno Unito.

Pride

Last but not least, dal 25 giugno sarà disponibile sulla piattaforma di streaming online Disney+ la docuserie Pride, che in sei episodi racconta la lotta per i diritti civili LGBT in America, decennio per decennio, dagli Anni 50 in poi. La serie spazia dalla sorveglianza del Fbi durante il Lavender Scare degli Anni 50 alle “guerre culturali” dei 90, esplorando l’eredità queer del movimento per i diritti civili e la battaglia sul matrimonio.