Prestazione occasionale: dall’INPS le indicazioni sulle novità per il 2023
Le novità contenute nella manovra economica.
Con la legge di bilancio 2023 si è estesa la possibilità di accesso per le aziende ai contratto telematici – gli ex voucher lavoro – per il lavoro occasionale. Sul tema si è espresso anche l’INPS, comunicando nella circolare di istruzioni 6-2023 riguardante le prestazioni occasionali modificate che è già in corso l’implementazione della piattaforma telematica con quanto deciso dal piano di spesa del governo. Vediamo dunque le novità per il 2023.
Prestazione occasionale: le novità per il 2023
In base a quanto previsto dalla legge di bilancio 2023, sono molte le novità per quanto riguarda la prestazione occasionale. Entrando più nel dettaglio:
- è stato esteso a 10mila euro l’importo massimo di compensi annuali erogabili dal singolo utilizzatore alla totalità dei prestatori per tutti coloro che utilizzano il Libretto Famiglia e il contratto di prestazione occasionale;
- il contratto di prestazione occasionale può essere utilizzato da coloro che hanno alle proprie dipendenze fino a dieci lavoratori subordinati a tempo indeterminato;
- viene in parte abrogato il regime particolare previsto per le aziende alberghiere e le strutture ricettive del turismo. Queste seguiranno, dunque, le regole previste per tutti gli altri utilizzatori;
- i nuovi limiti economici, 10mila euro, vengono estesi anche alle attività lavorative di natura occasionale svolte nell’ambito delle attività di discoteche, sale da ballo, night-club e simili, di cui al codice Ateco2007 93.29.1.;
- è stato imposto un divieto generale di utilizzo del contratto di prestazione occasionale da parte delle imprese che operano nel settore agricoltura.
Prestazione occasionale nel settore dell’agricoltura
Doverosa specifica è prevista per la prestazione occasionale nel settore dell’agricoltura per il quale è stato previsto un regime sperimentale per tutto il 2023 e il 2024. In base a quest’ultimo, le aziende potranno fare ricorso alle prestazioni occasionali per un massimo di 45 giornate lavorative per ciascun lavoratore, che apparteniene a specifiche categorie, nel rispetto degli obblighi amministrativi. Entrando più nel dettaglio, il contratto di prestazione occasionale in agricoltura:
- potrà essere utilizzato per pensionati, disoccupati, percettori di ammortizzatori sociali o del Reddito di cittadinanza, studenti fino a 25 anni, detenuti ammessi al lavoro all’esterno, che non abbiano avuto rapporti di lavoro subordinato in agricoltura nei tre anni precedenti (con eccezione per i pensionati);
- potrà avere una durata massima di dodici mesi, con limite di 45 giorni di effettivo lavoro;
- il datore di lavoro, prima dell’inizio del rapporto, deve acquisire un’autocertificazione resa dal lavoratore sui requisiti soggettivi richiesti;
- c’è l’obbligo per i datori di lavoro agricoli di dare previa comunicazione del contratto al competente Centro per l’impiego;
- il compenso per prestazioni di lavoro occasionale in agricoltura è esente da qualsiasi imposizione fiscale, non incide sullo stato di disoccupazione ed è cumulabile con qualsiasi tipologia di trattamento pensionistico.
Inoltre, qualora dovessero essere superate le 45 giornate di lavoro occasionale, il contratto del dipendente viene in automatico trasformato in contratto a tempo indeterminato, con l’azienda che dovrà pagare sanzioni da 500 a 2.500 euro per ogni giornata di violazione.