Di sicuro c’è poco. Se non che sarà un duello più serrato rispetto a quello del 2017 quando Emmanuel Macron con il 66,1 per cento vinse contro Marine Le Pen ferma al 33,9. Il secondo turno di queste Presidenziali, domenica 24 aprile, finirà molto probabilmente con uno scarto inferiore. Intanto il primo turno ha di fatto ghigliottinato i partiti tradizionali – Repubblicani e Socialisti – premiando invece l’estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon, leader di France Insoumise che per poco, con quasi il 22 per cento, non è arrivato al ballottaggio. E ora è l’ago della bilancia.
Cosa dicono gli ultimi sondaggi
Gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto Ipsos-Sopra Steria per FranceInfo e Le Parisien confermano il vantaggio crescente di Macron. Il 21 aprile, all’indomani del faccia a faccia televisivo, il presidente uscente veleggiava intorno al 57,5 per cento contro il 42,5 della sfidante.

L’incognita astensionismo
Al primo turno del 10 aprile l’astensionismo è stato del 26,31 per cento, quattro punti in più rispetto al primo turno del 2017. Ciò significa che un elettore su quattro non ha votato. A disertare le urne sono stati soprattutto i giovani: l’astensione infatti ha superato il 40 per cento nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni e tra i 25 e i 34. La percentuale è scesa sotto il 15 per cento tra gli elettori tra i 60 e i 69 anni, il bacino elettorale di Macron. Dalle Presidenziali del 1974, vinte da Valérie Giscard d’Estaing, il secondo turno è sempre stato caratterizzato da un’affluenza maggiore al secondo turno. Con una eccezione: il ballottaggio tra Macron e Le Pen di cinque anni fa: al primo turno fu del 77,77 per cento e al secondo del del 74,56.

Cosa faranno gli elettori di Mélenchon?
Con il suo 21,95 per cento di voti al primo turno, Mélenchon può essere l’ago della bilancia. Gli occhi sono naturalmente puntati sul suo elettorato, buona parte del quale non vorrebbe che Macron restasse all’Eliseo. Secondo i risultati di una consultazione interna a France Insoumise alla quale hanno partecipato 215.292, il 37,65 per cento degli intervistati ha risposto che voterà bianca o annullerà la scheda. il 33,4 per cento voterà per Macron e il 28,96 per cento non andrà alle urne. Per quanto riguarda invece le indicazioni di voto degli altri candidati, Macron è sicuramente il favorito. La repubblicana Valérie Pécresse e la socialista Anne Hidalgo hanno chiesto espressamente ai loro (pochissimi) elettori di votare per il presidente uscente. Lo stesso ha fatto il verde Yannick Jadot. Il comunista Fabien Roussel e l’anticapitalista Philippe Poutou si sono limitati a chiedere di fare blocco contro l’estrema destra del Rassemblement National. Nessuna indicazione per Jean Lassalle di Résistons! e Nathalie Arthaud di Lotta operaia. Per Le Pen si sono espressi solo Éric Zemmour e Nicolas Dupont-Aignan che hanno raccolto il 9 per cento dei voti.

Quanto ha pesato il dibattito tv?
Il faccia a faccia tra i due candidati andato in onda mercoledì sera su France2 e Tf1 è stato seguito da 15,6 milioni di telespettatori. Secondo gli esperti anche in questa tornata il dibattito non sposterà voti. Macron e Le Pen hanno solo rassicurato i propri elettori.
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