Re Sola
La candidata socialista Anna Hildalgo propone primarie di sinistra in vista delle Presidenziali 2022. Ma l'accoglienza è fredda. France Insoumise ed ecologisti dicono no. Hollande ha dubbi. L'unico ad accettare è Montebourg di Remontada.
Anna Hidalgo, candidata socialista alle Presidenziali francesi del 2022, ci ha provato. Mercoledì 8 dicembre su Tf1 ha lanciato l’idea di primarie della sinistra. La gauche – galassia costituita da comunisti, verdi, France insoumise e socialisti che nelle intenzioni di voto tutta insieme non arriva al 25 per cento – per la sindaca di Parigi (ferma al 3 per cento) «deve ritrovarsi e unirsi per governare». Un appello al momento quasi caduto nel vuoto, visto che France Insoumise (LFI) e Verdi le hanno risposto picche.

Coquerel di France Insoumise: «Se ci sono più candidati è perché ci sono programmi diversi»
Duro Eric Coquerel deputato di LFI: «Hidalgo non può proporre la macchina perdente che i socialisti hanno inaugurato nel 2016», ha dichiarato a France Info. L’idea delle primarie, del resto, non è nuova, ha spiegato Coquerel ricordando però come le Presidenziali non siano solo una corsa tra leader ma tra programmi e progetti per guidare il Paese. «Se ci sono più candidati, allora è perché ci sono più progetti come a destra», è il ragionamento del sostenitore di Jean-Luc Mélenchon. Insomma a gauche le differenze non sono quisquiglie, soprattutto per quanto riguarda Europa e questione ecologica. «Ma se il partito socialista vuole sostenerci, non c’è problema», ha concluso.

François Hollande: «Le primarie non si improvvisano»
Anche François Hollande nutre dubbi sulle primarie. «Una candidatura unica non ha senso senza un programma comune», ha commentato l’ex presidente. E in questo caso non ci sono progetti e visioni unitari che potrebbero spingere i candidati a fare un passo indietro. Anche se si trovasse una quadra, ha fatto notare Hollande, «le primarie dovrebbero essere preparate con cura, non si improvvisano». Per l’ex inquilino dell’Eliseo l’unica unione possibile è quella degli elettori. Saranno loro, in altre parole, «a creare un rassemblement intorno a una candidatura per un eventuale secondo turno».
Cormand, Verdi: «L’annuncio di Hidalgo mostra l’incapacità di proporre una alternativa alle destre»
Niente da fare nemmeno per gli ecologisti. David Cormand, eurodeputato verde, ha bocciato la proposta di Hidalgo ispirata, ha detto, più dalla «disperazione» e dalla tattica che da altro. «Visto il momento di grande confusione», ha sottolineato Cormand, «questo annuncio improvvisato è l’espressione dell’incapacità di proporre una alternativa alle destre». E, ancora: «Non sfugge a nessuno che ciò che si chiamava sinistra è debole. Percé ha deluso, a volte tradito, perché non offre prospettive positive. È tempo di raccogliere la bandiera dell’alternativa, dell’umanesimo, dei valori progressisti. Sta agli ecologisti sventolare questa bandiera».

L’unico sì è quello dell’ex ministro Montebourg, candidato di Remontada
L’unico sì a Hildago è arrivato da Arnaud Montebourg. L’ex ministro dell’Economia ed ex socialista (fu portavoce di Ségolène Royal alle Presidenziali del 2007), ora capo del movimento Remontada ha sposato con entusiasmo la proposta della socialista a cui ha scritto una lettera per offrire la sua candidatura alle primarie di sinistra. «Eravamo tutti sotto formalina, nessuna voce da sinistra riesce a rompere la barriera del suono e, nella furia che si scatena all’estrema destra, avevamo un baccano confuso, quindi sono felice». Montebourg vuole costruire un progetto comune: «Governare è costruire e non ripetere slogan vuoti». Il leader di Remontada ha quindi ricordato l’esempio tedesco della coalizione semaforo con un contratto «negoziato con diverse concessioni». E messo in guardia circa il rischio rappresentato dall’estrema destra: Marine Le Pen e l’outsider Éric Zemmour.