La premier della Scozia Nicola Sturgeon si dimette dopo oltre otto anni di mandato. Dopo le anticipazioni dei media britannici, è stata la stessa leader dello Scottish Party a dare l’annuncio in una conferenza stampa organizzata in fretta e furia a Edimburgo: «Il tempo di lasciare è ora, anche se molti nel paese e nel partito pensano sia troppo presto. Ma io ho capito, nella mia testa e nel mio cuore, che questo era il momento giusto per dimettermi». Poco prima, una fonte a lei vicina aveva comunicato alla BCC che la Sturgeon era stanca e non ne poteva più delle responsabilità politiche che ricopriva da tempo.
La premier della Scozia si dimette
L’ex deputato dell’SNP (Partito Nazionale Scozzese) Stephen Gethins si è detto sorpreso dalla notizia e ha definito la donna come «qualcuno che ha guidato il paese con distinzione». Gli ha fatto eco il deputato Stewart McDonald, che l’ha descritta come «il miglior funzionario pubblico dell’era della devoluzione». La Sturgeon è membro del parlamento scozzese dal 1999 ed è diventata vice leader del partito SNP nel 2004. In questi anni ha portato il partito ad una serie di vittorie elettorali a livello britannico, scozzese e locale.

Nell’ultimo periodo, però, è da constatare un flop della sua strategia di ottenere per via legale e costituzionale un voto popolare bis sull’indipendenza, che il governo centrale di Londra si rifiuta di concedere. Il ricorso presentato alla Corte Suprema è stato respinto e ciò ha di fatto allontanato, per ora, ogni prospettiva concreta di rivincita referendaria ravvicinata. Inoltre, negli ultimi mesi, è stata al centro di diverse polemiche per le riforme di genere, che sono state bloccate dal governo del Regno Unito.

La successione
In carica dal 2014, quando subentrò allo storico leader indipendentista Alex Salmond dopo la sconfitta nel referendum sulla secessione della Scozia dal Regno Unito, Nicola Sturgeon è rimasta al vertice dei nazionalisti-progressisti dell’SNP e del governo locale di Edimburgo per quasi un decennio. Primo ministro più longevo e prima donna a ricoprire la carica, la sua uscita di scena apre molti interrogativi e si inserisce anche in un cambio della guardia più vasto in seno al partito – già segnato di recente dalle dimissioni e dalla sostituzione di Ian Blackford come capogruppo della formazione nel Parlamento britannico di Westminster.