«C’è sempre qualcosa da imparare e da scoprire». Con queste parole Sir David Attenborough, pilastro della divulgazione scientifica e storica mondiale, ha presentato Prehistoric Planet 2, seconda stagione della sua serie sulla preistoria per Apple Tv+. Oggi 22 maggio è disponibile il primo di cinque episodi, in uscita a cadenza giornaliera nell’arco della settimana. Ogni puntata si soffermerà su uno specifico ecosistema del passato mostrandone gli esemplari principali e le abitudini di vita. Presenti tante nuove specie di dinosauri, che stanno ridefinendo la conoscenza sul mondo di 65 milioni di anni fa. Spicca la straordinaria resa grafica degli animali e del paesaggio, che hanno subito catturato l’attenzione del pubblico e degli esperti.

Prehistoric Planet 2, come sono stati realizzati i dinosauri al computer
Gran parte del successo di Prehistoric Planet 2, così come per la prima stagione, è merito dell’incredibile resa grafica dei dinosauri. Come riportano Guardian e Bbc, è facile dimenticare durante la visione che si tratta di paesaggi ed esemplari ricreati al computer e non di immagini reali. Il lavoro è opera del regista Jon Favreau (Iron Man e The Mandalorian) e di Mpc, società che aveva già lavorato con il cineasta per i live action de Il re leone e Il libro della giungla. «La CGI può fare qualsiasi cosa, ma abbiamo cercato di girare e montare come se fossimo di fronte a un evento reale», ha spiegato al Guardian Mike Gunton, fra i produttori esecutivi dello show Apple Tv+. Facendo impallidire persino capolavori del cinema come il film Jurassic Park, la serie è già un successo sui social nonostante sia disponibile ancora solo il primo episodio.
Basandosi sui reperti fossili dei principali musei al mondo, la troupe ha potuto dare vita uno spettacolo che non si concentra solo sul presentare gli animali e le loro caratteristiche fisiche, ma ne descrive abitudini, dieta e rituali di accoppiamento. «Niente è primitivo nei dinosauri», ha confermato al Guardian Tim Walker, produttore della serie. «Non erano cacciatori solitari o assassini, ma esseri socievoli e capaci di collaborare fra loro». Basti pensare all’Hatzegopteryx, enorme pterosauro grande quanto una moderna giraffa. Per attirare le femmine, i maschi posizionavano tanti oggettini per terra prima di iniziare a danzarvi attorno. «Vogliamo mostrare che non si tratta di mostri senza cervello», ha proseguito Walker. Accanto ai T-Rex, è possibile vedere i mososauri acquatici e l’Isisaurus, un sauropode del Cretaceo superiore, ma anche uccelli marini, coccodrilli erbivori e antichi sciami di mosche. «Ogni singolo secondo della serie è sostenuto da una validazione scientifica».
I produttori: «David Attenborough ha sempre voluto l’ultima parola»
Fra i pregi maggiori della serie c’è indubbiamente la presenza di Sir David Attenborough in qualità di voce narrante. Vera istituzione nella divulgazione televisiva, il 96enne ha però richiesto massima attendibilità della narrazione. «Non voleva nessuna fantasia sui dinosauri», ha ricordato Gunton, che da 35 anni collabora con lo scienziato. «Inoltre voleva sempre l’ultima parola su ogni questione». In Regno Unito si vocifera persino che Prehistoric Planet 2 possa essere l’ultima produzione di Attenborough per la televisione. «Sono voci che si susseguono da anni», ha concluso Gunton. «L’unico che sa quando dire basta è Sir David in persona».

Il successo della serie Apple Tv+ sui dinosauri ha ispirato anche gli artisti di tutto il mondo. Come sottolinea la Bbc, merita una menzione speciale David Popa, land artist americano che vive attualmente in Finlandia. In occasione dell’uscita di Prehistoric Planet 2, ha infatti svelato una serie di progetti fra Europa e States che ritraggono i rettili del passato. Con l’uso di carboncino e gesso, ha ritratto triceratopi, pterodattili e persino un tirannosauro sulle coste di Utah, Inghilterra e Finlandia. «L’ambiente stesso è stato un vantaggio», ha raccontato alla Bbc. «Alcune rocce sembravano davvero pelle di dinosauro, senza che dovessi lavorare».