Il virologo Fabrizio Pregliasco ha annunciato la decisione di candidarsi alle prossime elezioni regionali in Lombardia in una lista civica a supporto del candidato Pierfrancesco Majorino (centrosinistra). La tornata elettorale è in programma il 12 e 13 febbraio 2023.
Fabrizio Pregliasco candidato alle regionali in Lombardia
«Mi è stato chiesto di farmi avanti da diverse realtà del Terzo settore, vista la mia esperienza ultra decennale in Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) prima come volontario poi come presidente. Ci ho pensato un po’ di tempo e alla fine ho deciso». Così l’esperto ha ufficializzato la sua candidatura in un’intervista al Corriere della Sera, confermando di aver votato sempre per il centrosinistra – nonostante
«il centrodestra un po’ ce l’ho in casa visto che la mia compagna Carolina Pellegrini è stata per un periodo assessore regionale con Formigoni».

Ha quindi iniziato a spiegare come cambierebbe la sanità qualora dovesse approdare a Palazzo Pirelli: «Le persone che fanno parte del personale sanitario, a cominciare dagli infermieri e dagli operatori socio-sanitari, sono stati considerati eroi. Ma, tolte le parole, la loro condizione lavorativa non è cambiata in meglio, anzi. C’è da costruire un intero sistema sanitario, c’è tantissimo da fare». Queste le direttrici su cui intende intervenire: liste di attesa (troppo lunghe), attenzione ai disabili e ai meno abbienti, che spesso rimangono ai margini del sistema pubblico.

Il giudizio sugli sfidanti e sul governo Meloni
Pregliasco ha poi espresso il suo giudizio sugli sfidanti Moratti e Fontana sostenendo che la prima non rappresenta una scelta di discontinuità e che il primo è il simbolo della continuità vera e propria. Infine un commento sulle prime scelte del governo Meloni in relazione al contenimento del Covid: «Ha preso provvedimenti improntati ad un liberi tutti forse eccessivo, che sembrano dettati da una certa attenzione al mondo novax. Ha potuto prenderli, e questa finora è stata la fortuna sua e di tutti, grazie ai progressi che sono stati fatti soprattutto con la vaccinazione».