Pozzallo, sei migranti morti di fame e sete: tra loro anche tre bambini
Le piccole vittime avevano uno, due e dodici anni.
«È impressionante lo stato di disidratazione e debolezza di tutti i migranti che faticavano a mantenere la stazione eretta. Oltre al grave stato di disidratazione, si evidenziava anche un’eccessiva desquamazione cutanea da probabile esposizione al vento, al sole e al mare». Così il sindaco Roberto Ammatuna ha commentato quanto ha visto all’arrivo dei migranti a Pozzallo. Il gruppo di 26 persone ritrovato a bordo di una piccola imbarcazione è stato soccorso dalla Guardia Costiera. Di queste, sei non ce l’hanno fatta, tra cui tre bambini. La fame e la disidratazione non hanno lasciato loro scampo. Le piccole vittime avevano 1, 2 e 12 anni. Le altre tre vittime sono donne.
Pozzallo, cosa è successo
«Sei rifugiati siriani, tra cui bambini, donne e adolecenti, hanno perso la vita in mare. Sono morti di sete, fame e gravi ustioni. Questo è inaccettabile. Rafforzare i soccorsi in mare è l’unico modo per prevenire queste tragedie» spiega la rappresentante dell’Unhcr Chiara Cardoletti. L’ente si occupa dei rifugiati per conto dell’Onu. L’imbarcazione era partita presumibilmente dalla Turchia. A bordo c’erano 11 uomini, 8 donne e 7 bambini. La Guardia Costiera li ha avvistati a 67 miglia a sud est di Portopalo. Così sono stati portati alla motovedetta Cp 325 e da lì a riva.

«Erano partiti il 30 agosto in 32 dalla Turchia, afghani e siriani. Poi sono rimasti senza carburante e per giorni sono andati alla deriva trascinati fin verso la Libia orientale. Poi li ha soccorsi un mercantile, ma in sei erano già morti. Stupisce che per tutti questi giorni siano passati inosservati e che ci sia voluto tanto tempo per essere soccorsi» spiega il portavoce di Oim Flavio Di Giacomo.
Il soccorso ai migranti
A Pozzallo i migranti sono stati soccorsi immediatamente. Una donna è stata portata in ospedale per via delle sue condizioni, mentre si distribuiva cibo e acqua. Stando alle testimonianze dei sopravvissuti, una nave si sarebbe accorta di loro dopo 2 settimane di viaggio e avrebbe lanciato una tanica d’acqua. Per i migranti è stato impossibile recuperarla e pare che il mezzo non si sia fermato in loro soccorso.

Questa mattina, 12 settembre, nave Diciotti aveva soccorso in mare altre 350 persone a 50 miglia dalle coste della Sicilia. Alla fine, l’imbarcazione è sbarcata a Crotone.