Attimi di paura all’Ipsar Amerigo Vespucci di Milano, un istituto professionale alberghiero in via Carlo Valvassori Peroni, zona Città studi. Stamattina alle 8 e 50 circa una power bank (la batteria usata per la ricarica dei telefoni cellulari) è esplosa nello zaino di uno studente causando un principio di incendio. Dopo il botto si è sprigionato fumo in classe che ha portato alla leggera intossicazione alcuni studenti. Due 15enni, un ragazzo e una ragazza, sono stati portati in codice verde per «lievi sintomi da inalazione di fumo» alla clinica De Marchi. Nella classe sono stati visitati anche una professoressa e altri sei studenti, nessuno dei quali ha avuto bisogno di cure mediche. Sul posto sono intervenuti un’automedica, due ambulanze e la polizia.
Perché la power bank può esplodere
La power bank è una batteria esterna che può essere caricata con cavi Usb da un pc portatile o da un caricatore a parete. C’è il rischio che se guasta si surriscaldi a inneschi un principio di incendio. Il segnale del malfunzionamento della power bank è il rigonfiamento del dispositivo. Alcune batterie sono dotate di sensori e di un interruttore che impedisce il surriscaldamento. Se queste misure di sicurezza mancano allora la batteria può surriscaldarsi fino a esplodere.