Vecchio a chi? Provateci voi, a quasi 40 anni, a saltare a destra e a sinistra come dei ragazzini. Per i portieri funziona così: nell’epoca dei super-uomini, quella in cui Zlatan Ibrahimovic può continuare tranquillamente a essere decisivo e Cristiano Ronaldo sembra non sentire il peso dei 36, i numeri 1 restano comunque i più longevi di tutti. Certo, magari andando avanti lo scorrere del tempo inizierà a farsi sentire. Meno capelli, due rughe in più, qualche riflesso più lento.
I tornei internazionali ci mettono spesso di fronte a portieri che potrebbero essere i genitori, o almeno gli zii, di molti loro compagni di squadra. Non fa eccezione Euro 2020, in cui si sono esibiti estremi difensori Highlander che hanno già regalato immagini per gli annali. Vediamo chi sono, e chi sono stati alcuni dei loro predecessori.
Maarten Stekelenburg, Olanda
È il giocatore più anziano di Euro 2020, e con i suoi 38 anni e 264 giorni – ne farà 39 a settembre – è diventato l’olandese più “vecchio” a giocare con gli Oranje in un grande torneo internazionale. Cresciuto nell’Ajax, Maarten Stekelenburg ha vestito la maglia della Roma per due anni, tra il 2011 e il 2013, attirandosi parecchie critiche. Ha poi cominciato un giro d’Europa che lo ha portato in Premier League (Fulham, Southampton, Everton) e Ligue1 (Monaco), prima di far ritorno ad Amsterdam nel 2020, a 38 anni suonati. Nel frattempo, in nazionale ha giocato 60 partite, diventando l’erede di Edwin van der Sar e laureandosi vice-campione del Mondo nel 2010. Non ha vestito l’arancione per 5 anni, dal 2016 al 2021, e la sua convocazione è arrivata un po’ a sorpresa. Nel suo esordio a Euro 2020 ha subito il secondo gol più bello di queste prime partite, da Yarmolenko, in Olanda-Ucraina 3-2. Per vedere chi ha subito il gol più bello finora – ma possiamo già dire che è il gol più bello del torneo, e tra i più belli di tutte le edizioni – basta scorrere un po’.
David Marshall, Scozia
A novembre è diventato eroe nazionale, per aver parato al serbo Mitrovic il rigore che ha riportato la Scozia in un grande torneo per la prima volta dal 1996. Alla prima gara del torneo, però, David Marshall si è preso le prime pagine dei giornali per un altro motivo, cioè l’aver subito il gol da centrocampo di Patrik Schick della Repubblica Ceca. Il portiere del Derby County non solo è stato punito per la sua scelta di uscire dall’area di rigore, ma è anche diventato un meme per essere rimasto intrappolato nella rete in seguito al gol dell’ex Roma. Dopo 44 partite a difesa della porta scozzese, e a 36 anni compiuti, forse si sarebbe meritato un esordio migliore.
Menzione d’onore per il suo vice, Craig Gordon, che a 38 anni (ma è di due mesi più giovane di Stekelenburg) è il più anziano della squadra scozzese. Insieme, Marshall e Gordon formano una coppia di portieri da 73 anni. L’esperienza certo non manca.
Gabor Kiraly, Ungheria (Euro 2016)
I nostri nonni hanno in mente la Grande Ungheria di Puskas, Hidegkuti e Kocsis, la Squadra d’oro imbattibile, sconfitta solo nella finale Mondiale del 1954. I più giovani, invece, hanno «Il portiere in tuta» come primo riferimento quando si parla della nazionale magiara (e forse, solo dopo, Dominik Szoboszlai). Dopo aver giocato più di 880 partite da professionista, nel 2016 ha esordito in un Europeo con la sua nazionale, diventando a 40 anni il giocatore più anziano di sempre ad aver disputato la competizione. La sua Ungheria è stata una delle squadre rivelazione del torneo, ma di lui ci si ricorda, oltre che per la tuta, anche per aver subito un gol di tacco bellissimo da Cristiano Ronaldo. Dopo l’Europeo ha giocato un’ultima amichevole con i magiari prima di lasciare il calcio.
Gianluigi Buffon, Italia (Euro 2016)
Presentazioni, qui, non ce ne vogliono. A 38 anni e 156, nei quarti di finale persi contro la Germania, Gigi Buffon è diventato il giocatore italiano più anziano a indossare l’Azzurro a un Europeo. Una gara sfortunata, finita 1-1 ai supplementari e vinta dai tedeschi al termine di una serie infinita di rigori. Ora riparte dal Parma, con l’obiettivo di conquistarsi un posto per Qatar 2022: sarebbe il sesto mondiale, un record assoluto e probabilmente imbattibile.
Kostas Chalkias, Grecia (Euro 2012)
Con i suoi 37 anni è stato il giocatore più anziano di Euro 2012 e tra i protagonisti di un buon torneo per la nazionale ellenica, tornata a superare i gironi dopo l’impresa del 2004. Nel trionfante Europeo portoghese c’era anche lui, come riserva di Antonis Nikopolidis (che troveremo più in là) a cui ha poi preso il posto. Una vita passata in patria, Chalkias ha giocato principalmente ad Atene (Panathinaikos, Apollon Smyrnis) e Salonicco (Iraklis, Aris e Paok), ma ha anche provato le esperienze all’estero con Portsmouth e Real Murcia. Si è ritirato proprio nel 2012.
Rustu Recber, Turchia (Euro 2008)
Vero e proprio portiere di culto dell’inizio degli anni 2000, con Rustu in porta la Turchia ha raggiunto i risultati migliori della sua storia, cioè le medaglie di bronzo conquistate ai Mondiali del 2002 (Corea-Giappone), alla Confederations Cup del 2003 (Francia) e all’Europeo del 2008 (Austria-Svizzera). Portiere esplosivo, dal codino nerissimo e dai segni sotto gli occhi fatti per evitare riflessi scomodi, Rustu ha giocato soprattutto in patria, con Antalyaspor, Fenerbahce e Besiktas, e per quattro partite ha difeso la porta del Barcellona. Con 120 gare giocate, è il calciatore che ha indossato più volte la maglia della nazionale turca: classe 1973, a 35 anni ha sostanzialmente chiuso la sua carriera internazionale con una semifinale europea.
Antonis Nikopolidis, Grecia (Euro 2004)
Soprannominato Clooney per la somiglianza con l’attore americano (ma se volete una classifica aggiornata con i più belli dell’Europeo vi conviene cliccare qui), Nikopolidis è stato uno dei protagonisti della cavalcata dei biancazzurri alla vittoria di Euro 2004. Non troppo anziano, ma con i suoi 33 anni era tra i leader di una nazione tornata sul tetto d’Europa per la prima volta dai tempi di Sparta e Atene. Ha giocato con le due grandi del campionato ed è tra i giocatori più vincenti in patria, con 23 trofei conquistati in 24 anni di carriera. Rimarrà in nazionale fino a Euro 2008, prima di lasciare il calcio nel 2011. È l’unico di questa classifica, insieme al compagno di squadra Chalkias, ad aver vinto il trofeo.
Peter Shilton, Inghilterra (Euro 1988)
Il goalkeeper inglese è famoso soprattutto per aver subito i due gol più famosi della storia del calcio nella stessa partita. Mondiali di Messico 1986, la sua Inghilterra sfidava l’Argentina ai quarti di finale. Dopo un primo tempo bloccato, l’Albiceleste segnò due volte nel giro di quattro minuti, sempre con Diego Armando Maradona: il 10 prima ha portato in vantaggio i suoi con La Mano de Dios, poi ha realizzato il gol più bello di sempre partendo dalla sua metà campo. E Shilton, che legherà la sua carriera soprattutto al Nottingham Forrest (con cui vince un campionato e due Coppe dei Campioni), diventa così una comparsa nella storia. Due anni più tardi, agli Europei del 1988 giocati in Germania Ovest, è diventato l’inglese più anziano a partecipare al torneo (38 anni, 271 giorni). La sua ultima partita in Nazionale l’ha giocata a Bari, nel 1990, nella finale per il terzo posto del Mondiale persa contro l’Italia.