Manolo Portanova, condannato in primo grado, con rito abbreviato, per una violenza sessuale di gruppo avvenuta il 30 maggio 2021 a Siena insieme a suo zio, a un amico e al fratello, all’epoca ancora minorenne, continuerà ad allenarsi regolarmente con il Genoa. Nonostante la colpevolezza dunque, la squadra non condanna il calciatore che rimane un tesserato della società con regolare stipendio.

Portanova e la scelta del rito abbreviato per la violenza di gruppo
Il club genovese non farà alcun comunicato ufficiale in merito alla vicenda di Manolo Portanova. La società infatti ha scelto per la «presunzione d’innocenza» fino al terzo grado di giudizio e quindi ha deciso di esprimersi solo al termine del processo. Dunque si ipotizza che il giocatore continuerà regolarmente a svolgere la sua attività fino a sentenza definitiva. I tempi d’attesa sono di circa un anno, mettendo in conto che Portanova ha scelto il rito abbreviato.
I fatti risalgono alla notte tra il 30 e il 31 maggio 2021, quando in un’abitazione di Siena, Portanova, suo zio, suo fratello e un amico avrebbero abusato in gruppo di una ragazza non consenziente. L’unica frase detta dal calciatore dopo la sentenza: «Che devo dire? Sono innocente…». Una decisione, quella del rito abbreviato, presa di comune accordo tra Portanova e il suo avvocato, Gabriele Bordoni, proprio per non dilatare le tempistiche e non esporre il calciatore a processi mediatici.

Il giocatore oggi può allenarsi con i compagni e continuare a giocare
Manolo Portanova, finché non verrà condannato in ultimo grado, potrà allenarsi con i suoi compagni, essere convocato per le partite e anche giocarle. Domenica 4 dicembre il centrocampista ex Juventus ha giocato 58 minuti nella sconfitta contro il Cittadella.
Martedì 6 dicembre Portanova ha chiesto e concesso un permesso dal Genoa per assistere al processo al tribunale di Siena e oggi è rientrato a Pegli per allenarsi agli ordini del nuovo tecnico Alberto Gilardino.