Minsk Game

Redazione
09/11/2021

Quattromila profughi sono bloccati al confine tra Bielorussia e Polonia. Varsavia attacca Lukashenko che usa i migranti per ricattare l'Ue e non esclude una escalation militare.

Minsk Game

Sale la tensione tra Polonia e Bielorussia. Varsavia non ha escluso una “escalation armata” al confine, accusando Minsk di utilizzare le migliaia di migranti che chiedono di entrare in Ue per mettere in difficoltà il Paese e come rappresaglia per le sanzioni Ue. Intanto la Polonia si sta blindando e ha inviato nuove truppe al confine. Lo stesso sta facendo la Lituania per prepararsi a un possibile afflusso di migranti.

Il ricatto di Lukashenko dopo le sanzioni Ue

Dallo scorso agosto Alexander Lukashenko scorta di fatto profughi provenienti soprattutto da Iraq e Siria, ma ultimamente anche dall’Asia, verso le frontiere esterne dell’Europa usandoli come arma di ricatto per ammorbidire le sanzioni imposte dall’Unione europea per il dirottamento, lo scorso 23 maggio, di un volo Ryanair diretto a Vilnius per arrestare il giornalista-dissidente Roman Protasevich e  per la repressione delle proteste dopo le elezioni presidenziali dello scorso anno. Se Polonia, Ue e Nato accusano Lukashenko di essere il regista di questa strategia, il ministero della Difesa bielorusso ha puntato il dito contro Varsavia colpevole a suo dire di aver violato gli accordi spostando migliaia di truppe al confine. Lukashenko ha quindi ribadito che il suo governo non fermerà i flussi. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, definendo la situazione «grave» ha aggiunto: «L’uso dei migranti da parte della Bielorussia come tattica ibrida è inaccettabile. La Nato è solidale con la Polonia e tutti gli alleati nella regione». Mentre la Germania martedì ha chiesto all’Ue di intervenire per aiutare la Polonia a proteggere i propri confini.

La Polonia respinge i migranti al confine e si blinda

Il portavoce del governo polacco Piotr Muller ha reso noto che circa 4 mila migranti si trovano al momento ammassati al confine orientale del Paese. «La crisi dei migranti al confine minaccia la stabilità e la sicurezza dell’intera Unione», ha twittato  il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. «Sigillare il confine polacco è nel nostro interesse nazionale. Questo attacco ibrido del regime di Lukashenko è rivolto a tutti noi. Non ci facciamo intimidire e difenderemo la pace in Europa con i nostri partner della Nato e dell’Ue». Bloccati nelle foreste, i profughi vivono in condizioni disumane: le temperature di notte vanno sotto lo zero e diverse persone sono morte per ipotermia. Intanto la Polonia si blinda: non solo continua a respingere i profughi al confine, ma sta realizzando una recinzione di filo spinato e si appresta a chiudere il valico di frontiera di Kuznica. Il capo del dipartimento per la sicurezza nazionale Stanislaw Zaryn ha sottolineato che i migranti sono al momento controllati da unità armate bielorusse. «Minsk vuole causare un grave incidente con colpi di arma da fuoco e vittime», aveva messo in guardia  il vice ministro degli Esteri Piotr Wawrzyk.  Le tensioni si sono intensificate lunedì 8 novembre quando video pubblicati sui social media hanno mostrato una colonna di persone, tra cui donne e bambini, che camminava verso il confine polacco in Bielorussia. Altri video hanno mostrato un gran numero di migranti scortati da uomini armati. In altri filmati si possono vedere i migranti che tentano di oltrepassare una recinzione di filo spinato al confine e sono bloccati da guardie polacche.