L’anno appena trascorso ha visto l’inizio di una profonda riorganizzazione del sistema del potere milanese. Alle strutture tradizionali legate ai partiti, al mondo delle banche e alle fondazioni, si aggiungono nuovi attori e centri di influenza. Il potere politico, economico, culturale pensa e si sviluppa in rete: da tenere d’occhio, in particolar modo, la continuità tra la finanza “istituzionale” di Borsa Italiana, l’accademia e il mondo della ricerca del Politecnico e i media tra cui spicca il Gruppo 24 Ore.

Il network Politecnico-Borsa-Gruppo 24 Ore
Una rete professionale lega profondamente i destini dell’ateneo di Piazza Leonardo, di Borsa Italiana e del Gruppo 24 Ore. Lasciando il 31 dicembre la carica di rettore del Politecnico, Ferruccio Resta ha promosso la linea della continuità. Al suo posto infatti è stata nominata Donatella Sciuto, sua delfina. È stata così assicurata la politica di apertura alle imprese e di sostegno alla ricerca e all’internazionalizzazione. La storia professionale di Resta si incrocia con quella della presidente di Borsa Italiana Claudia Parzani e con quella dell’ad del Sole Mirja Cartia d’Asero, entrambe entrate in carica la scorsa primavera. Parzani, 51 anni, è stata presidente di Allianz Italia nel cui cda sedeva dal 2019 lo stesso Resta. La manager è stata inoltre nel board del PoliMi (mandato 2016-2019) nel primo biennio della gestione dell’ex rettore, iniziata nel 2017. Non solo. La società di consulenza legale di cui è partner, Linklaters, ha lavorato molto con Cartia d’Asero, avvocato catanese con passate esperienze in Lehmann Brothers e specializzata nel real estate. La quale, appena chiamata alla guida del Sole 24 Ore ha voluto nel cda Resta e la stessa Parzani come vicepresidente.

Progetti convergenti
Tre figure, tre strutture connesse in una nuova rete di potere. Nata per consolidare la posizione internazionale di Milano e sfruttare le sinergie dei vari gruppi. Il Sole 24 Ore è la finestra di Confindustria, e riflette le ambizioni di sistema imprenditoriale, desideroso di consolidarsi nella capitale economica del Paese. A cui il Politecnico di Resta, già Professore di Meccanica Applicata e delegato dell’ateneo al Trasferimento Tecnologico al mercato, ha sempre prestato attenzione. Il Politecnico sta promuovendo la rigenerazione urbana del suo campus lanciando il Bovisa District: 180 mila metri quadrati dedicati all’innovazione, alle startup con il Polihub, ma anche alle imprese consolidate che vogliono innovare, con il Polifactory, e addirittura al venture capital. Dal 2019 opera il Poil360, un fondo da 60 milioni di euro per il trasferimento tecnologico che va ad alimentare gli spin-off universitari più innovativi. L’ultimo round di selezione ha visto l’ateneo organizzare la kermesse Switch2Product con il sostegno di A2A, Deloitte e Joule, l’incubatore di start-up di Eni. Temi cari a Borsa Italiana targata Parzani che sta specializzandosi sullo small e mid cap con la guida operativa dell’amministratore delegato Fabrizio Testa. Christian Munafo, advisor venture capital di GAM Investments, ha sottolineato a MorningStar che nell’attuale Borsa Italiana «le società finanziate da venture capital» che entrano in Borsa poco dopo la fase di start-up, presenti «in mercati ampi, che offrono prodotti e soluzioni differenziati che consentono maggiori efficienze, sono in grado di prosperare anche nei contesti più difficili». E rappresentano la via con cui Euronext intende valorizzare Piazza Affari.

La rete globale di Milano
L’incardinamento di Borsa Italiana in Euronext, consorzio borsistico europeo a guida francese, mostra un altro aspetto fondamentale: la nuova rete trasversale di potere di Milano guarda ancora di più all’internazionalizzazione della città. Ma anche il Politecnico che Resta lascia a Sciuto è una delle università europee a vocazione internazionale. Dalla Cina agli States, il mondo della ricerca e dell’impresa guarda al PoliMi, il cui ex rettore ha inoltre costruito valide relazioni con il sistema-Italia entrando nel 2020 nel cda di Leonardo. Azienda che ha nelle aule di Ingegneria Aerospaziale di Bovisa la fucina più grande dei suoi talenti ingegneristici e rappresenta un perno fondamentale per i rapporti industriali con Regno Unito, Francia, Stati Uniti. Ponte tra i media e il mondo finanziario internazionale è invece Il Sole 24 Ore. Nel cda spicca il nome di Alec Ross, ex consigliere del dipartimento di Stato per l’Innovazione con Hillary Clinton che ha guidato la politica tecnologica per la campagna presidenziale di Barack Obama. Oggi è docente alla Business School dell’Università di Bologna. A Ross si aggiunge Gianmarco Verona, ex rettore della Bocconi, “capitale” della finanza filoamericana e ortodossa. Tre ambiti, molte convergenze e visioni di sistema per una città aperta al mondo. I trend e le reti che si stanno sviluppando portano Milano a una convergenza di potere e interessi “romana” nella sua strutturazione. Le cui ricadute andranno valutate a livello di sistema, economico e politico.