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Vedo verde

Isola delle (tartarughe) femmine

La plastica depositata sulla costa contribuisce all’aumento delle temperature sulla spiaggia, influenzando il sesso delle uova covate. Il rischio è che non nascano più esemplari maschi.

25 Maggio 2021 17:5525 Maggio 2021 17:56 Fabrizio Grasso
La plastica depositata sulla spiaggia fa schizzare la temperatura e mette a rischio la vita delle tartarughe marine

La plastica sulle spiagge contribuisce all’aumento della temperatura e mette a rischio la fauna. È quanto emerge da una ricerca condotta dall’Istituto di studi marini e antartici dell’Università della Tasmania e dal Museo di storia naturale di Londra, pubblicata sul Journal of Hazardous Materials e riproposta dal Guardian. I luoghi dello studio sono l‘isola di Henderson, nel Pacifico meridionale, e le isole Cocos, remoto territorio dell’Australia nell’Oceano Indiano.

Temperatura più alta di due 2,5°

Sulle spiagge di queste località, le temperature massime superano di ben 2,5° la media della zona. Ciò sarebbe frutto dell’attività isolante causata dallo strato di detriti di plastica accumulatisi sulla sabbia. I rifiuti creano, infatti, una barriera impenetrabile per l’aria, facendo schizzare in alto la colonnina di mercurio. La preoccupazione maggiore per i ricercatori è riservata alle specie animali che popolano le isole: tartarughe marine, uccelli costieri migratori. L’aumento della temperatura infatti rischia di stravolgere le loro abitudini, andando a impattare su un ecosistema già vacillante.

2019, una strage dei paguri

L’allarme era già stato lanciato, sempre dal Guardian, nel dicembre 2019, quando un’altra ricerca effettuata dai medesimi istituti aveva portato alla luce un genocidio di paguri, con oltre mezzo milione di esemplari deceduti a causa dell’inquinamento ambientale. Lo studio affermava come ne morissero due per metro quadro di spiaggia.

La direttrice della ricerca dell’Università della Tasmania, Jennifer Lavers, ha affermato che l’aumento delle temperature legato alla plastica potrebbe avere impatti devastanti su quella che scientificamente viene chiamata “meiofauna”, ossia gli organismi che vivono nei sedimenti della spiaggia e che svolgono un ruolo vitale negli ecosistemi costieri tropicali. «Per intenderci, sono l’equivalente dei lombrichi», ha detto Lavers.

Le temperature elevate, un pericolo per le tartarughe

A subire il contraccolpo di questi mutamenti climatici potrebbero essere anche le tartarughe. Infatti l’aumento considerevole della temperatura potrebbe portare alla nascita di sole tartarughe femmine, mettendo a serio rischio la prosecuzione della specie. Come già evidenziato da studi del 2018, il sesso della prole di questi animali è molto legato alla temperatura dell’ambiente circostante, tanto che anche pochi gradi possono portare alla nascita di soli esemplari maschi o femmine.

Ai tassi attuali, la produzione globale di plastica raddoppia quasi ogni decennio e si prevede che, già entro il 2050, dodici miliardi di tonnellate di rifiuti di plastica rischieranno di finire nell’ambiente, gran parte di questi in mare.

Tag:Economia circolare
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